Si vota domani dalle 7 alle 23 Cinque diversi colori per le circoscrizioni, il rischioconfusione con le schede delle amministrative Non è possibile il 'voto disgiunto' tra lista e candidati Ue
Domenica si torna alle urne. Si vota per il Parlamento Europeo, che è composto da 751 deputati, compreso il presidente. Il numero di eurodeputati per ogni Paese è approssimativamente proporzionale alla popolazione: l’Italia dovrà eleggerne 73. In questa occasione, però, è prevista una 'riserva' di altri tre europarlamentari.
È la diretta conseguenza della Brexit: soltanto 73 si insedieranno subito, infatti, in quanto i restanti 3, come ha reso noto la Cassazione, potranno farlo solo dopo che il recesso del Regno Unito sarà divenuto giuridicamente efficace.
Sono 51 milioni e 73.042 gli elettori italiani per le Europee, di cui 24.744.762 uomini e 26.328.280 donne, che voteranno dalle ore 7 alle 23 in 62.047 sezioni. Alle elezioni europee non si applica il sistema del voto per corrispondenza: gli italiani aventi diritto e stabilmente residenti nei Paesi dell’Unione Europea possono votare recandosi presso le apposite sezioni elettorali istituite dalla rete diplomatico-consolare. Possono votare coloro che hanno compiuto 18 anni.
Per farlo basta presentarsi al seggio con un documento d’identità valido e con la tessera elettorale. Si riceverà una scheda di colore diverso, a seconda della circoscrizione elettorale in cui si risulta iscritti: grigio per l’Italia nord-occidentale (Piemonte, Valle d’Aosta, Liguria, Lombardia); marrone per l’Italia nordorientale ( Veneto, Trentino-Al- to Adige, Friuli-Venezia Giulia, Emilia Romagna); fucsia per l’Italia centrale ( Toscana, Umbria, Marche, Lazio); arancione, per l’Italia meridionale (Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria); rosa per l’Italia insulare (Sicilia, Sardegna). Chi vota anche per le amministrative, quindi, deve stare attento a non confondere le schede.
L’elettore ha la possibilità di manifestare il voto di lista tracciando un segno sul simbolo corrispondente alla lista prescelta o nel rettangolo che lo contiene. L’elettore può anche esprimere voti di preferenza, fino ad un massimo di tre. Nel caso di più preferenze, queste devono riguardare però obbligatoriamente candidati di sesso diverso, in base al principio dell’alternanza di genere: quindi, due donne e un uomo, oppure due uomini e una donna. Viceversa, se si esprimono più preferenze per candidati tutti dello stesso sesso, vengono annullate le preferenze successive alla prima. Esprimere le preferenze non è obbligatorio, né è obbligatorio esprimerne sino a tre.
La preferenza deve essere manifestata esclusivamente per candidati compresi nella lista votata. Non è previsto, quindi, il 'voto disgiunto'. Il sistema elettorale per le Europee è un proporzionale con una quota di sbarramento al 4%. Chi resta sotto questa soglia non avrà europarlamentari e i voti risulteranno 'dispersi'. Ogni lista italiana è collegata o si collegherà dopo il voto a un eurogruppo parlamentare, che si compone solo nel momento in cui conterrà rappresentanti di sette diversi Paesi.