Niente sarà più come prima, e allora – la Brexit insegna – meglio pensarci prima. Il voto europeo del 26 maggio si presenta come una svolta. I vecchi equilibri basati sul doppio pilastro Europopolare-Eurosocialista sono intaccati, e sono già emerse terze, quarte e quinte forze: sovranisti, certo, e conservatori, ma anche i nuovi liberali alla Macron e ambientalisti. In Italia, poi, c’è un carico di attese in più, con l’alleanza giallo-verde che, proprio sulla spinta dello scontro elettorale, vacilla.
Per i cattolici – candidati o elettori – l’impegno per il progetto di una Europa unita (così caro alla visione cristiana) è anche l’occasione per misurarsi con l’appello lanciato lo scorso dicembre dal presidente della Cei, il cardinale Gualtiero Bassetti, che in un’intervista al nostro giornale invocava «una grande rete per l’Italia e per un futuro solidale ed europeo». Stante lo 'spezzettamento' della Dottrina sociale negli attuali partiti, alcuni più attenti ai tradizionali 'valori sensibili' (dalla vita alla famiglia), altri all’altrettanto preziosa etica della solidarietà (dalla lotta alla povertà all’inclusione sociale), due strade potevano essere seguite: o la creazione di una nuova forza politica che se ne facesse carico per intero, o il fiorire di candidature, in grado di 'farsi valere' con le preferenze (possiamo esprimerne sino a tre, con alternanza di genere uomo-donna).
Il risultato a un primo esame si presenta insoddisfacente: generosi tentativi di dar vita a nuove ampie formazioni non sono riusciti. Alcuni, come la rete di 'Politica insieme', hanno scelto di non presentarsi, mentre per chi ha deciso di provarci, in assenza di un contenitore unitario l’obiettivo della soglia minima del 4% è diventato una montagna difficile da scalare. D’altro canto, da parte dei numerosi candidati esplicitamente cattolici presenti nelle formazioni maggiori, o comunque già consolidate, è emersa di rado una chiara differenziazione dalla linea 'ufficiale' di partito sui punti non in linea con la Dottrina sociale cristiana. Si pensi – nel centrodestra – al tema dell’immigrazione e al principio basilare dell’accoglienza degli ultimi, spesso negato; o – per il centrosinistra – alle incomprensioni e agli strappi su manipolazione della vita e aborto, eutanasia e politiche per la famiglia.
Per orientarsi nella scelta dei candidati abbiamo provato a cercare e mettere in luce alcuni candidati con una militanza cattolica marcata o che abbiano aderito alle diverse piattaforme ispirate alla dottrina sociale che sono state sottoposte. Vi sono diversi documenti in circolazione. Uno è un decalogo a cura della Fafce, la Federazione delle associazioni familiari cattoliche europee, alla quale aderisce il Forum delle associazioni familiari che ha ricevuto l'adesione di esponenti di tutti i principali partiti, mentre un altro cartello di 15 associazioni ha ricevuto adesioni al sito www.euchevogliamo.com nei partiti del centrodestra, dai Popolari europei e da un esponente del Popolo della famiglia.
POPOLO DELLA FAMIGLIA-ALTERNATIVA POPOLARE
Il movimento di Mario Adinolfi ci prova. Base di partenza i 211mila voti di un anno fa, ma per farcela ora servirebbe oltrepassare il milione di consensi. Di mezzo c’è stata la grande mobilitazione in tutta Italia per l’interessante proposta di iniziativa popolare del reddito di maternità e l’intesa raggiunta con Ap, che ha scongiurato la raccolta firme per il simbolo, che reca un esplicito riferimento al Ppe. «Ci siamo presentati il 20 gennaio, all’indomani del centenario dell’appello di Sturzo ai 'liberi e forti', per inaugurare un nuovo secolo di impegno», dice Adinolfi. Una pagina tutta da scrivere, per mettere la famiglia al centro anche in Europa: «Vogliamo togliere soldi al reddito di cittadinanza per dare alle mamme mille euro al mese per 8 anni, e consentire così a chi liberamente lo desideri, un periodo della vita da dedicare per intero alla famiglia e alla cura di un figlio». Proposta depositata alla Camera perché possa diventare legge, «ma che ha tanto da dire anche a un’Europa in piena crisi demografica e a corto di futuro», conclude Adinolfi, capolista al Centro. «Vogliamo andare oltre le polarizzazioni in atto», dice Paolo Alli, ex deputato alfaniano, esperto di relazioni internazionali, presidente di Ap e capolista nel Nord-Ovest. «Restiamo saldamente ancorati nel Ppe, evitando i cedimenti di tutti i partiti del centrodestra».
Diversi candidati hanno aderito al manifesto delle Famiglie europee, mentre nel Nord Est Mirko De Carli ha aderito al manifesto di euchevogliamo.
POPOLARI PER L’ITALIA
«Le alleanze sbagliate stanno snaturando le grandi formazioni europeiste», dice Mario Mauro. L’ex ministro della Difesa torna all’antico. Torna all’Europa (è stato vicepresidente al Parlamento di Strasburgo) e – originario di Foggia – torna anche alle radici meridionali come capolista per il Sud dei Popolari per l’Italia, formazione di cui è leader. «L’Europa – spiega – non si fa con i sovranisti. Se uno pensa di allearsi con loro, fatalmente il risultato sarà il ritorno alle politiche nazionali, ossia il disfacimento del progetto europeo». Una lista, quindi, per uscire dagli equivoci. Che adotta pari pari il simbolo e la denominazone del Ppe. Fra le candidature più significative quella dell’ex senatore trentino Ivo Tarolli, capolista nel Nord-Est. Mentre nel Nord-Ovest al numero 2 c’è Piero Pirovano, dirigente del Movimento per la Vita, e fondatore del movimento 'Solidarietà' dopo essere stato a lungo cronista di Avvenire. Spiega Mauro: «È un seme piantato per dare un voto che peserà dalla parte giusta. È il primo mattone di una nuova casa». Sul piano programmatico, al primo posto c’è la denatalità. Lo strumento è quello della sussidiarietà, «cosa molto diversa dal dire 'più Europa'. Noi siamo per il progetto dei padri fondatori, da perseguire con meno burocrazia. Puntiamo agli Stati Uniti d’Europa». Diverse le adesioni al manifesto di www.euchevogliamo.com, fra cui quella del leader Mario Mauro. Molte anche le firme al documento delle famiglie europee.
PD-SIAMO EUROPEI
Nel progetto 'plurale' del Partito democratico con Carlo Calenda c’è spazio anche per Demos, componente apertamente ispirata alla Dottrina sociale della Chiesa. Doppia candidatura per Pietro Bartòlo (Isole e Centro), medico degli immigrati di Lampedusa, che ha firmato il documento delle famiglie europee; al Centro c’è invece la capo delegazione della Commissione Europea in Italia Beatrice Covassi. Al Sud il giurista ed esperto di fisco Eduardo Piccirilli (che ha aderito al documento del Fafce) e al Nord Ovest il neurochirurgo Giuliano Faccani. Al Nord Ovest si ripropone anche l’ex popolare, e capodelegazione uscente del Pd, Patrizia Toia (che ha firmato il documento delle famiglie europee). Nel Nord Est aderisce al documento del Fafce Roberto Battiston e si segnala anche Achille Variati, ex sindaco Dc di Vicenza. Al Sud hanno aderito al documento delle famiglie europee anche, al Sud, Anna Marro e, nelle Isole, Mila Spicola. Infine, i dem puntano su due capolista in prima fila nella lotta alla mafia, insieme all’associazione Libera: l’ex procuratore nazionale Antimafia Franco Roberti, e l’uscente Caterina Chinnici.
FORZA ITALIA
Due i nomi dell’Udc: il leader, l’uscente Lorenzo Cesa, candidato al Sud, e Maria Di Masi, al Centro, impegnata nel volontariato a Pomezia. Legata all’associazionismo cattolico, a Pisa, anche Raffaella Buonsangue. Nel Nord Ovest si segnalano l’attivissimo europarlamentare uscente Massimiliano Salini, vicino a Comunione e liberazione (al pari di Mauro Parolini e Claudia Toso, quest'ultima ha anche firmato il documento del Foruma delle Famiglie), e l’atleta paralimpica e conduttrice tv Giusy Versace, in prima fila nelle campagne di solidarietà con i diversamente abili. Al Centro è capolista Antonio Tajani, che ha firmato il documento euchevogliamo e, da presidente del Parlamento Europeo, si è personalmente impegnato per Asia Bibi e per rafforzare la cooperazione con i Paesi africani. E, sempre al Centro, spicca la candidatura di Olimpia Tarzia, storica dirigente del Movimento per la vita, e promotrice, da consigliere regionale, della legge sulla famiglia del Lazio, che ha aderito a entrambi i documenti. Legato all’associazionismo cattolico anche il social manager Simone Rebichini. Hanno inoltre sottoscritto il documento delle famiglie europee Emanuele Crosato nel Nord Est, Jacopo Ferri al Centro, al Sud l'uscente Aldo Patriciello e Sergio Silvestris, il salernitano Antonio Ilardi (imprenditore-manager ed ex dirigente della Compagnia delle opere-edilizia) e, nelle Isole, Salvatore Cicu, Giuseppe Milazzo e l'ex ministro Saverio Romano. Mentre nel Nord Est hanno aderito al documento www.euchevogliamo.com Valentina Castaldini e Marco Malossini.
LEGA
Nel Nord-Ovest ha firmato il documento delle Famiglie europee l'uscente Angelo Ciocca, e anche quello di
euchevogliamo. Nel Nord Est Giannantonio Da Re, Mara Bizzotto e Laura Ghidoni hanno firmato il testo delle famiglie euroee; mentre Paolo Borchia, vicino al ministro della Famiglia Lorenzo Fontana, il parmense Emiliano Occhi, e Manuel Ghirardelli hanno aderito al testo di euchevogliamo. Vicini alle sigle pro-life anche (al Centro) l’ex senatrice Cinzia Bonfrisco e, al Sud, Andrea Caroppo, leader pugliese del Carroccio, espressione di Alleanza cattolica, mentre Giancarlo Cerrelli ha firmato il documento delle famiglie europee, al pari di Vincenzo Sofo, che ha aderito anche a euchevogliamo. Nelle Isole, infine, Igor Gerlanda ha firmato il testo del Fafce.
FRATELLI D’ITALIA
Giorgia Meloni, capolista in tutta Italia, ha messo la lotta alla denatalità in cima al programma di Fdi e ha sottoscritto il documento euchevogliamo. Ha firmato uno dei documenti pro-life anche Federica Picchi, imprenditrice e produttrice di filmografia cristiana (Nord Ovest e al Centro) e Carlo Fidanza. Nel Nord Est ha firmato entrambi i documenti est la new entry (ma ex capodelegazione di Forza Italia) Elisabetta Gardini, nel Nord Est, al pari di Remo Sernagiotto e Sergio Berlato, mentre Isabella Dotto ha aderito al documento delle famiglie europee. Al Centro c'è Federica Picchi che ha firmato il documento del Fafce. Al Sud ha aderito al documento del comitato del Family day l’ex governatore pugliese Raffaele Fitto, mentre hanno firmato il testo delle Famiglie Europee Carmela Rescigno, Marcello Gemmato, Margherita D'Urbano, Rosario Aversa e Denis Nesci. Altrettanto, nelle Isole, Maria Fernanda Gervasi, Carolina Varchi (attuale deputata e responsabile, per Fdi, del dipartimento famiglia e valori non negoziabili) e Raffaele Stancanelli.
MOVIMENTO 5 STELLE
Più difficile monitorare le liste del M5s, perché i pentastellati non sottoscrivono piattaforme 'esterne'. Si segnalano però i profili marcatamente 'cattolici' di due capolista: al Centro Daniela Rondinelli( ex responsabile delle relazioni internazionali della Fisascat-Cisl e componente dal 2010 del Comitato economico e sociale europeo); al Sud Chiara Gemma, docente di didattica e pedagogia a Bari. Sempre al Sud vengono dall’impegno nel volontariato anche Claudio Alberto De Giglio (pugliese di Medugno) e Antimina Di Matteo (campana di Aversa).
+EUROPA
Nelle liste di +Europa da segnalare Riccardo Travaglini, espressione – al Centro – di 'Italia in Comune', sindaco di Castelnuovo di Porto, schierato con la parrocchia per soccorrere i migranti dopo la chiusura del centro di accoglienza.
EUROPA VERDE
Dentro Europa Verde spicca la candidatura, al Sud, dell'avvocato tarantino Giuseppe Barbaro, espressione del movimento dei Focolari, ex presidente Federazione delle associazioni familiari cattoliche europee, del quale ha - naturalmente - firmato il documento, al pari di una altro candidato al Sud, Eliana Baldo. Fra i profili da segnalare la capolista del Nord Ovest Elena Grandi, proveniente dall’impegno nel doposcuola in un oratorio della periferia milanese; ed Elena Baldo, capolista al Sud, formatasi nel volontariato cattolico a Roma, e impegnata poi a Taranto nella battaglia per l’ambiente. Viene da un lungo impegno cattolico anche Nicoletta Dentico di Banca etica. E lo stesso leader Angelo Bonelli (candidato nel Nord Est) si è formato al 'Centro Giano' di Casalbernocchi con don Di Liegro, e poi - da presidente del Municipio di Ostia - minacciato dalla mafia fu costretto a trasferirsi per ragioni di sicurezza personale.
LA SINISTRA
Per La Sinistra, infine, ha aderito al documento delle Famiglie europee Piero Bevilacqua. Da segnalare, inoltre, Silvana Cesana, impegnata nel volontariato accanto alle famiglie dei bambini 'discriminati' alla mensa di Lodi, la scrittrice ambientalista e presidente dell’Associazione 'Laudato si’' Daniela Padoan e Paolo Narcisi, medico dei migranti a Pinerolo. Al Centro c'è Marco Benedettelli, comunicatore del volontariato, che ha anche collaborato con Avvenire.