Chi siamo


​4 dicembre 1968. La data di nascita di Avvenire è legata a una persona, una scelta e un evento. Fu Paolo VI a volere un nuovo quotidiano dei cattolici italiani, che raccogliesse l’eredità di due storici giornali: come L’Italia di Milano e L’Avvenire d’Italia di Bologna. ​La scelta del Pontefice bresciano, già arcivescovo di Milano e figlio di un giornalista, si prefiggeva di tradurre lo spirito del Concilio Vaticano II in uno strumento popolare d’informazione e di giudizio sulla realtà del mondo contemporaneo.


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L’evento al quale il nuovo quotidiano veniva significativamente legato era l’approvazione da parte dei Padri conciliari il 4 dicembre di 5 anni prima del decreto Inter mirifica “sugli strumenti di comunicazione sociale”, primo documento nel quale la Chiesa non solo affrontava il fenomeno dei mass media ma ne offriva una valutazione nel complesso positiva e fiduciosa, collocando i mezzi di comunicazione “tra le meravigliose invenzioni tecniche che, soprattutto nel nostro tempo, l'ingegno umano è riuscito, con l'aiuto di Dio, a trarre dal creato”. Uno sguardo aperto e costruttivo, pienamente conciliare, del quale Avvenire è a tutti gli effetti figlio.

Da quella stagione, affrontata sotto la guida di Leonardo Valente (fino al 1969) e poi di Angelo Narducci (che fu direttore per 11 anni), Avvenire prende lo slancio per dare voce a un mondo cattolico che, a maggior ragione dopo il Vaticano II, è una realtà composita e vivace, ricca di sensibilità e di anime differenti, impegnata nei più diversi fronti dell’educazione, della cultura, della società. Nelle pagine del “loro” quotidiano i cattolici italiani (ma anche tanti non credenti) imparano a trovare una guida ragionata dentro e attraverso le notizie di ogni giorno, accompagnata da idee chiare e orizzonti ampi quanto il mondo. L’informazione internazionale e quella religiosa, le pagine di cultura e gli editoriali, le opinioni dei lettori e l’attenzione alla società reale si consolidano col tempo come veri punti di forza, del tutto originali e caratteristici, di un giornale che continua a crescere nel radicamento dentro la comunità ecclesiale italiana e nel prestigio davanti all'opinione pubblica del Paese, anche grazie alle direzioni di Angelo Paoluzi (fino al 1981), di Pier Giorgio Liverani, che guida il quotidiano sino al febbraio 1983. Con Gian Guido Folloni, direttore poi per sette anni, e Lino Rizzi, alla guida del giornale dal 1990 al 1993, Avvenire aggiunge pagine, temi e interessi, seguendo le grandi sfide di una società italiana nella quale diventano sempre più visibili i segni della secolarizzazione che attraversa tutto il mondo occidentale ma dove l’impronta del cristianesimo e della sua visione dell’uomo restano ben presenti e riconoscibili.

I 15 anni della direzione di Dino Boffo sono caratterizzati dal confronto dialogico con le sfide culturali e antropologiche sui grandi temi della vita, della famiglia, dell’educazione, di una presenza politica dei cattolici che cambia radicalmente riferimenti e coordinate, non senza travagli. Sono gli anni in cui prende corpo la presenza del giornale su Internet (1998) e nascono supplementi come Noi Genitori e Figli, Luoghi dell’Infinito (entrambi mensili) e il giornale per i bambini Popotus, oggi bisettimanale, apprezzatissimo unicum nel panorama editoriale italiano con la sua capacità di raccontare ai cittadini di domani le notizie di oggi. Nel maggio 2002 un radicale ridisegno editoriale, grafico e organizzativo fa di Avvenire uno dei giornali più leggibili e nitidi, capace di offrire una lettura spesso controcorrente di una realtà che si va facendo sempre più complessa e che interpella la coscienza di tutti, chiedendo ai cattolici un di più di consapevolezza, di capacità critica e di incisività.

Dall'autunno 2009, con la direzione affidata a Marco Tarquinio, si consolida il prestigio del quotidiano nel panorama editoriale confermando un trend di crescita diffusionale che, ininterrotto dalla svolta del 2002, si conferma anche in anni molto difficili per le copie dei quotidiani in Italia. I lettori di Avvenire – per la gran parte abbonati, un fenomeno del tutto particolare e sintomatico di un forte patto di fiducia reciproco – si confermano negli ultimi anni come una comunità intelligente, interessata a leggere e capire (il tempo di lettura del quotidiano dei cattolici italiani è più che doppio rispetto alla media degli altri giornali) e capace di pungolare il suo giornale perché sia sempre più chiaro nelle opinioni, alternativo negli interessi e nella capacità di interpretare la realtà italiana e internazionale, impegnato a offrire una visione aperta nello sguardo ma ferma nelle sue radici.

Dal 5 maggio 2023 il Consiglio di Amministrazione ha deliberato la nomina di Marco Girardo come nuovo direttore responsabile. Classe ’72, giornalista, saggista, dal 2000 ad Avvenire e a capo della Redazione Politica economica dal 2011. Laureato in Filosofia, esperto della transizione dell’informazione nel contesto digitale, nel 2020 ha avviato il progetto editoriale multimediale di Avvenire "L'economia civile" e dal 2022 fa parte del Comitato scientifico del Centro di ricerca sul credito cooperativo dell'Università Cattolica.

Avvenire oggi è al centro di un vero e proprio sistema editoriale che comprende oltre al quotidiano, con i suoi inserti dedicati a tematiche specifiche, un sito web con un servizio di lettura vocale degli articoli, accessibilità di lettura per persone con disabilità e siti verticali dedicati, una newsletter, ogni sabato mattina, con il meglio della settimana, i social con elevato tasso di engagement (Facebook, Twitter, Instagram, Linkedin, youtube), un canale podcast con mini serie dedicate, una App dove consultare il quotidiano digitale e tutte le sue edizioni locali (diocesane), il mensile Luoghi dell’Infinito, che racconta di arte, cultura e itinerari, una produzione libraria, che annovera anche una collana in collaborazione con Vita e Pensiero, il giornale di attualità per bambini Popotus, unico nel panorama editoriale, con un’ampia diffusione presso le scuole primarie italiane.

Un quotidiano sempre presente e attivo nel panorama degli eventi in linea con la missione di Avvenire che si presenta come un giornale d’informazione e di idee che offre una visione armonica della realtà e di ciò che accade ogni giorno nel mondo, sostenuta da un assetto valoriale che lo rende unico nel mondo editoriale italiano.

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