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La disperazione dei palestinesi a Khan Younis, nella striscia di Gaza meridionale - Reuters
Non c’è pace per la Striscia di Gaza. Secondo Al Jazeera, dopo l’ultimo raid israeliano almeno due persone sono state uccise a ovest della città di Deir el-Balah, dove le forze israeliane (Idf) hanno bombardato un edificio residenziale, ferendo anche diverse persone. L’attacco è avvenuto dopo che l’esercito israeliano ha emesso ordini di evacuazione forzata per i palestinesi che vivono in cinque quartieri di Deir el-Balah, da dove Hamas ha lanciato almeno 10 razzi verso Israele. Colpiti più bersagli anche a Khan Younis, con almeno 11 morti in due episodi distinti. Secondo quanto riferito da Al Jazeera, nove persone hanno perso la vita all’interno di una casa di proprietà della famiglia Al Naffar, colpita dalle bombe israeliane. Il Palestinian Information Center e il Quds News Network hanno inoltre riferito di due morti in un attacco a una tenda che ospitava dei giornalisti, vicino al Nasser Medical Complex, sempre a Khan Younis. È stato ucciso un giornalista identificato come Helmi al-Faqawi, mentre altri sette colleghi sono rimasti feriti. La seconda vittima è Yusuf Al-Khazandar, un giovane che si trovava nella zona al momento dell’attacco.
Ma le autorità israeliane riapriranno i valichi di frontiera con la Striscia di Gaza per permettere nelle prossime settimane l’ingresso di alcuni aiuti umanitari per la popolazione palestinese. Lo scrive il sito di notizie in Israele Ynet spiegando che si tratta di una decisione presa per evitare accuse di violazione del diritto internazionale e per evitare problemi ai comandanti che prendono parte all’operazione militare. Israele ha bloccato l’ingresso di aiuti nella Striscia di Gaza da marzo, quando Hamas si è rifiutato di estendere la prima fase dell’accordo.
Preoccupa però la situazione dei minori. A Gaza, almeno 15.000 bambini sono stati uccisi negli attacchi israeliani dal 7 ottobre 2023. Lo ha riferito ad Al-Jazeera un funzionario dell’Ong Save the Children, aggiungendo che a Gaza ci sono 1,9 milioni di persone sfollate. La stessa fonte ha denunciato «gli attacchi indiscriminati contro civili e operatori sanitari» e che «non esiste un posto sicuro per bambini, civili e operatori sanitari» nella Striscia di Gaza. E anche l’Unicef lancia rilancia l'allarme per il blocco degli aiuti umanitari che sta avendo conseguenze terribili per un milione di bambini nella Striscia di Gaza. Dal 2 marzo 2025 non è stato permesso l’ingresso di aiuti nella Striscia di Gaza - che rappresenta il periodo più lungo di blocco degli aiuti dall’inizio della guerra - con conseguente carenza di cibo, acqua potabile, ripari e forniture mediche. Senza questi elementi essenziali, è probabile che la malnutrizione, le malattie e altre condizioni prevenibili aumentino, portando a un incremento delle morti prevenibili di bambini. «Per il bene di oltre 1 milione di bambini nella Striscia di Gaza, esortiamo le autorità israeliane a garantire, come minimo, il soddisfacimento dei bisogni di base delle persone, in linea con gli obblighi previsti dal diritto internazionale umanitario», ha spiegato Beigbeder.