
Al fotografo della Associated Press, Alex Brandon, viene vietato dal Servizio Segreto l'ingresso alla Casa Bianca - Reuters
L'agenzia era stata esclusa dallo Studio Ovale e dai viaggi sull'Air Force One dall'11 febbraio per la scelta di continuare a fare riferimento al 'Golfo del Messico' e non a quello 'd'America', come decretato dal presidente. Ma l'esclusione, secondo il giudice paradossalmente nominato dal tycoon durante il primo mandato, viola il primo emendamento della Costituzione americana, tante volte invocato dallo stesso Trump che si è spesso dipinto come un paladino della "libertà di parola" e di recente ha rivendicato di averla "riportata in America".
"Siamo soddisfatti per la decisione del tribunale", ha dichiarato Lauren Easton, portavoce dell'Ap. "La sentenza sancisce il diritto fondamentale della stampa e del pubblico a parlare liberamente senza ritorsioni da parte del governo. Una libertà garantita a tutti gli americani dalla Costituzione degli Stati Uniti". Essendo presenza e velocità due caratteristiche imprescindibili per un'agenza, i due mesi di esclusione sono costati all'Associated Press almeno un contratto pubblicitario da 150 mila dollari. "Questa corte non ordina al governo di concedere all'Ap un accesso permanente allo Studio Ovale, alla East Room o a qualsiasi altro evento mediatico", ha precisato il giudice sottolineando che la sua sentenza "non concede un trattamento speciale all'agenzia che però non deve essere trattata peggio degli altri".
L'esclusione dell'Associated Press - che The Donald ha attaccato definendo un "gruppo di estremisti di sinistra pazzi" - non è stata l'unica mossa controversa del presidente americano contro i media da quando è tornato alla Casa Bianca. Su suo input la Federal Communications Commission ha intentato cause contro Abc, Cbs e Nbc news per la copertura dei dibattiti presidenziali durante la campagna elettorale, mentre a causa dei tagli ai fondi governativi voluti da Trump ed Elon Musk il network Voice of American e le sue affiliate Radio Free Europe e Radio Free Asia sono state costrette a mandare a casa migliaia di giornalisti. Per non parlare della decisione della Casa Bianca di voler scegliere quali giornalisti potranno coprire gli eventi del presidente, rompendo la tradizione centenaria che prevede sia la White House Correspondents Association a farlo.
Al di là degli attacchi diretti, in questi mesi l'amministrazione, la portavoce Karoline Leavitt per prima, ha cercato di avere un maggiore controllo sulla sala stampa, aprendo le sue porte a media non mainstream, influencer, TikTokers e siti di destra normalmente esclusi dalla piccola Brady Room.