Ex assessore alla scuola, De Palo oggi è all’opposizione con la lista civica 'Cittadini x Roma'. L’impressione è che il Campidoglio voglia indottrinare gli insegnanti su un tema discutibile come l’identità di genere. E i genitori? Il nodo è proprio la libertà educativa. La scuola, per le famiglie, deve essere un supporto all’educazione. Qui si sta cercando di fare il contrario: la scuola che impone un’agenda di contenuti alle famiglie. Il tema della sessualità è così delicato che le famiglie non possono delegarlo. Soprattutto se con progetti extracurriculari. Nella nostra proposta di delibera chiediamo che questi temi siano condivisi con l’associazionismo e che i genitori conoscano nei dettagli questi progetti: non basta un avviso di tre righe sul diario. Va disinnescato questo approccio educativo, aggressivo e ideologico. I cattolici in particolare, ma tutti i genitori, devono tornare a mettere bocca su questi temi. Impegnarsi politicamente significa anche fare i rappresentanti di classe. Ci stiamo giocando il futuro e l’educazione dei nostri figli».
Per far accettare il progetto si parla di lotta al bullismo e all’omofobia. Sia chiaro: siamo tutti totalmente contrari all’omofobia. Che però non si sconfigge con l’ideologia, ma con l’educazione, che le famiglie devono condividere con la scuola e le altre agenzie educative. E cos’è, se non una battaglia ideologica, quella di voler indottrinare bambini di 9 mesi o 3 anni? C’è malafede in questa idea di formare gli educatori, è una strategia per mettere in conflitto famiglia e scuola. Per la Giunta il 'gender' è argomento adatto da trattare tra una filastrocca e un girotondo... Ma esiste un genitore che desidera parlare di orientamenti sessuali a suo figlio di 2 anni? Non credo proprio. E meno che mai vorrebbe che fosse la scuola. Mi appello al buon senso dei consiglieri comunali perché votino la nostra delibera, come ha già fatto il II municipio, guidato dal centrosinistra. Chi ha a cuore l’educazione non può accettare queste fughe in avanti. Siamo stufi di chi vuole trasformare anche l’educazione in una battaglia ideologica. Per la Giunta questo tema è un’ossessione: sembra che non esistano le persone, ma gli individui connotati dall’orientamento sessuale.