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Dalla formazione allo sviluppo, all’interno di un percorso fatto di relazioni in cui mettere al centro le grandi potenzialità del continente africano e di territori da cui, troppo spesso, i giovani fuggono in mancanza di prospettive. Va in questa direzione un nuovo programma pluriennale di cooperazione internazionale, la piattaforma Archipelagos, ideato per rafforzare in particolare le competenze finanziarie e gestionali di piccole e medie imprese e giovani imprenditori africani, consentendo anche loro l’accesso a forme di finanziamento innovative.
Sviluppato da Cassa Depositi e Prestiti nell’ambito del Piano per gli investimenti esterni della Commissione Europea, il progetto si avvale, per quanto riguarda la formazione, di corsi appositamente realizzati dai docenti dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. Il programma « pone l’obiettivo di creare le condizioni per lo sviluppo dimensionale delle imprese africane con potenziale di crescita e di favorire l’interconnessione con il mercato italiano ed europeo, per accompagnare le imprese in eventuali processi di quotazione sui mercati finanziari locali – spiega ad Avvenire Elena Beccalli, preside della Facoltà di Scienze bancarie, finanziarie e assicurative della Cattolica –. L’intento è anche di sviluppare strumenti finanziari innovativi dedicati alle migliori aziende selezionate nella piattaforma Archipelagos, anche grazie all’attivazione di 30 milioni di garanzie concessi dalla Commissione Europea nell’ambito del Piano per gli investimenti esterni». Secondo Beccalli, «si tratta di un progetto di grande impatto economico e sociale, con un fattore moltiplicatore. Si stima che queste risorse permetteranno di mobilitare 150 milioni di investimenti pubblici e privati a supporto di oltre 1.500 pmi locali in Africa, contribuendo alla creazione di 50mila nuovi posti di lavoro, molti dei quali per i giovani».
Investire in formazione in Africa, dunque, è « possibile, sia creando sinergie tra più attori (pubblici e privati) sia impiegando le potenzialità delle tecnologie (formazione a distanza)». Il progetto, prosegue Beccalli, «si articola su competenze trasversali con moduli erogati in lingua inglese in materia di strategia aziendale, analisi finanziaria, analisi degli investimenti, mercati dei capitali, strumenti derivati, internazionalizzazione, governance, comunicazione, etica e sostenibilità ».
A questa prima fase di partenza con la fruizione di contenuti formativi, seguiranno approfondimenti costituiti anche da seminari online e percorsi per i docenti delle università locali. Al momento i Paesi coinvolti, dopo uno studio di fattibilità condotto da Boston Consulting Group, sono Marocco, Costa d’Avorio, Kenya e Sudafrica, ma il programma sarà poi esteso anche ad altri Stati africani.
«Diversi di questi Paesi sono interessati da fenomeni migratori e ritengo che progetti di questo tipo siano una leva importante per formare una classe manageriale locale nonché per creare le basi utili a migliorare il tessuto produttivo locale – osserva ancora Beccalli –. Progetti in grado anche di contrastare lo sfruttamento delle risorse naturali di questi Paesi facendo in modo che siano loro stessi a poterne trarre benefici. Tanto si parla oggi di sostenibilità ambientale, ma poco invece si considerano gli effetti che i cambiamenti climatici stanno avendo proprio in questi Paesi, colpendo ampie fasce di popolazione sempre più ai margini e con crescenti difficoltà di accesso all’acqua e al cibo ma anche e soprattutto all’istruzione».
Archipelagos – che si affianca ad altri progetti in Africa già avviati dall’Università Cattolica in questi anni, come E4Impact - intende così contribuire, in maniera concreta, al raggiungimento di diversi obiettivi di sviluppo sostenibile previsti dall’Agenda 2030.