giovedì 6 marzo 2014
Draghi accoglie con favore le raccomandazioni della Commissione Ue. Riviste al rialzo le stime di crescita dell'Eurozona.
COMMENTA E CONDIVIDI
La Banca centrale europea ha lasciato il tasso d'interesse di riferimento invariato al minimo storico dello 0,25%. L'Eurotower nella riunione di oggi ha deciso di lasciare fermi anche il tasso marginale allo 0,75% e quello sui depositi a zero.Inoltra la Bce accoglie con favore le considerazioni, pubblicate ieri dalla Commissione europea, sulle riforme strutturali da intraprendere da parte dei Paesi dell' Eurozona. "Senz'altro - ha detto il presidente Mario Draghi - accogliamo con favore le raccomandazioni della Commissione europea". "Sarebbe un disastro", ha detto Draghi, tornare indietro sul risanamento dopo "così tanti sacrifici e così tanto dolore". Draghi ha quindi spiegato di condividere le raccomandazioni di Bruxelles sulla prevenzione e correzione degli squilibri economici. Occorre un mixi di misure - ha spiegato dopo la domanda sull'Italia anche se con parole rivolte al complesso dei Paesi coinvolti - per "mettere il debito su una traiettoria discendente" ma avere anche la crescita: per farlo sono essenziali le "riforme strutturali", ad esempio "la disoccupazione strutturale si risolve solo con riforme strutturali".La Bce ha rivisto lievemente in meglio le stime di crescita dell'Eurozona, portandole a 1,2% per il 2014, a 1,5% per il 2015 e 1,8% per l'anno successivo. Le stime di tre mesi fa indicavano un Pil in crescita all'1,1% quest'anno e all'1,5% il prossimo. Lo ha detto il presidente della Bce, Mario Draghi. Le nuove stime macroeconomiche della Bce, prosegue Draghi, indicano ripresa moderata e inflazione bassa a lungo, con una graduale accelerazione dei prezzi, aggiungendo che i tassi resteranno come sono o scenderanno per un periodo lungo. Draghi sottolinea anche che l'Eurotower è pronta a "ulteriori decisive misure" se saranno necessarie. La Bce valuta nuove misure straordinarie, incluso il quantitative easing adottato dalla Federal Reserve, ma "non sono facili, ci vuole tempo".Nel valutare le banche europee con gli stress test, "la cosa peggiore sarebbe far finta che i problemi non esistano. Le banche zombie non prestano soldi". Così il presidente della Bce, Mario Draghi, spiegando i motivi per cui gli stress test che farà la Bce prima di assumere la vigilanza dovranno essere rigorosi. "Gli standard con cui viene concesso credito stanno diventando più permissivi in Paesi come l'Italia e la Spagna per alcune categorie che richiedono prestiti".
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: