venerdì 31 gennaio 2025
La presentazione del progetto a Roma, al Teatro Argentina, con il ministro Abodi, il sindaco Gualtieri e l'arcivescovo Fisichella
Alcuni dei giovani volontari del Servizio civile per il Giubileo

Alcuni dei giovani volontari del Servizio civile per il Giubileo - Fotogramma

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Gli sguardi attenti, negli occhi il desiderio di vivere da protagonisti un anno al servizio dei pellegrini. Addosso le pettorine arancioni con i loghi della Protezione civile e del Giubileo. Sono i 632 giovani, tra i 18 e i 28 anni, vincitori del bando per il Servizio civile universale legato all’anno santo 2025, che stamattina hanno riempito il Teatro argentina, nel centro di Roma, per la presentazione ufficiale del progetto promosso dal Ministro per lo Sport e i Giovani, attraverso il Dipartimento per le Politiche giovanili e il Servizio civile universale.

«Ringrazio tutti voi, ragazzi e ragazze, per la generosità e l'entusiasmo - ha sottolineato il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, aprendo l’incontro -. La possibilità di coinvolgere i volontari del Servizio civile per il Giubileo è straordinaria, dà ancora più sostanza a una istituzione che sta crescendo molto. Siamo l’unico Paese che ha messo il Servizio civile nel Pnrr per rafforzarlo e potenziarlo». Sono 44 i progetti specifici attivati per il Giubileo, per un finanziamento di oltre 4 milioni di euro, 21 gli enti promotori, tra associazioni ecclesiali, realtà del Terzo settore e istituzioni, distribuiti su 13 programmi di intervento, dalla logistica al supporto per i pellegrini disabili. «L’accoglienza sarà il più possibile in sintonia con il messaggio del Papa per quest’anno, - ha aggiunto Gualtieri, che è anche Commissario straordinario del governo per l’evento, tra i promotori del progetto - legato a valori universali come la pace, la solidarietà e la fratellanza».

I volontari dell’Anno santo sono il vero «biglietto da visita del Giubileo». Con queste parole il Pro-prefetto del Dicastero vaticano, incaricato dell’organizzazione dell’Anno santo, il vescovo Rino Fisichella, si è rivolto ai ragazzi presenti all’incontro. «Voi avete una grande responsabilità, perché sarete i primi a cui faranno riferimento i pellegrini - ha sottolineato il vescovo -. Il sorriso che manifesterete sarà il segno della vostra disponibilità, del vostro essere testimoni di speranza». L’incoraggiamento per i giovani, da parte di Fisichella, è stato quello a «vivere questo momento con grande entusiasmo e speranza» e, in particolare, a gustare il Giubileo dei giovani, che radunerà nella spianata di Tor vergata, ad inizio agosto, «una comunità enorme che farà comprendere al mondo cosa significa vivere la propria giovinezza a servizio degli altri».

Altro elemento importante per il lavoro è «lo spirito di squadra», come ha sottolineato il consulente del Commissario straordinario per il Giubileo, Agostino Miozzo. «Questa è una scommessa che va vinta come una grande squadra- ha suggerito -. Fate sì che qualunque cosa facciate, dallo spingere una carrozzina all’accompagnare una persona non vedente, sia vissuto intensamente». A sottolineare l’importanza della collaborazione anche il prefetto Ugo Taucer, consigliere del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano: «Il ruolo della Presidenza del Consiglio per il Giubileo è quello di coordinare un tavolo istituzionale che è il punto di sintesi delle attività rispetto alle singole competenze, per affrontare una sfida che unisce tante istituzioni diverse, nazionali e locali. Anche voi mettete in campo questo “metodo Giubileo”, di grande collaborazione».

È intervenuto anche il ministro per i Giovani e per lo Sport, Andrea Abodi, che si è detto «molto felice» del progetto, guardando già al futuro. «Come dipartimento stiamo lavorando per la continuità, vogliamo fare in modo che circa 70mila ragazzi ogni anno possano fare questa esperienza, con un percorso ancora più ricco e nuovo. Il 15% di posti che riserviamo nei concorsi pubblici a chi ha vissuto il Servizio civile è un altro piccolo riconoscimento per la generosità che state dimostrando e della quale ha bisogno la macchina dello Stato».

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