Avanti a tutto cash. Il governo annuncia che alzerà il tetto all’utilizzo del denaro contante, oggi fissato a 2.000 euro e in predicato di scendere a 1.000 dal prossimo gennaio. Molto più di un ritocco. Se sarà accolta la proposta di legge presentata ieri dalla Lega il nuovo limite sarà portato fino a 10mila euro. L’intervento ci sarà, ha confermato la premier Giorgia Meloni nella sua replica dopo il dibattito sulla fiducia in Senato, e sarà contenuto già nella prossima legge di bilancio. La notizia, in una Paese che ha il record europeo di evasione fiscale (un centinaio di miliardi l’anno) ha innescato una dura polemica da parte delle opposizioni, dal Pd ai Cinquestestelle a Calenda, che accusano il centrodestra di voler facilitare così i pagamenti in nero favorendo le attività criminali. Bordate a cui Lega e FdI hanno replicato negando una correlazione tra i limiti al cash e l’evasione. Collegamento che invece è sottolineato da uno studio di Bankitalia.
Si tratta di una controversia che accompagna il Paese da tempo e che il grande sviluppo dei sistemi di pagamento elettronico evidentemente non basta a superare. Negli anni, gli interventi sul tetto al contante sono stati svariati, a salire e a scendere. Con la destra a favore dei “soldi facili” e il centrosinistra - ma anche i governi tecnici da Monti a Draghi – in genere sul fronte opposto (salvo il governo Renzi). Stavolta poi la misura si annuncia come uno dei biglietti da visita del nuovo governo insieme alle dichiarazioni programmatiche del capo del governo che lunedì ha annunciato due cose: una “tregua fiscale” per regolarizzare le contestazioni aperte, e una lotta all’evasione direzionata soprattutto su«evasori totali, grandi imprese e grandi frodi sull’Iva», di conseguenza forse un po’ meno attenta all’evasione diffusa. Per il contante al momento la soglia massima di utilizzo è di 2.000 euro. La riduzione a 1.000 euro, prevista inizialmente da quest’anno era stata fatta slittare al primo gennaio 2023. Quando invece con ogni probabilità scatterà un limite ben più alto.
Per Giuseppe Conte, presidente M5s, alzare il tetto del contante serve a «premiare chi va in giro a fare pagamenti in banconote in una valigetta. Non vogliamo favorire malaffare e corruzione, ci opporremo fortemente», ha affermato. «Aumento del contante e annuncio del condono significa più evasione. Quindi o aumento del debito, o tagli ai servizi o nuove tasse. Intanto le mafie e gli evasori ringraziano», è il commento dell'ex ministro del Lavoro Andrea Orlando (Pd). Il leader di Sinistra italiana Nicola Fratoianni ironizza: «Ieri il condono per gli evasori fiscali, oggi l'innalzamento del tetto per il contante. Questa destra ha una chiara preferenza per il colore nero». Anche il leader di Azione Carlo Calenda non ci sta: «La linea di politica fiscale di Salvini è nota fin dall'inizio: evasione, condoni e ognuno si faccia i fatti suoi…». Quanto alla proposta sul contante, «è una stupidaggine in un Paese che ha la nostra evasione fiscale, la presidente del Consiglio dia un chiarimento», ha detto il leader del terzo polo.
Poco dopo in aula Giorgia Meloni non si è tirata indietro, confermando appunto che l’aumento ci sarà. Secondo la premier, «non c'è correlazione fra l'intensità del limite al contante e la diffusione dell'economia sommersa. Ci sono Paesi in cui il limite non c'è e l’evasione è bassissima» – ha affermato ricordando le parole di Piercarlo Padoan, ministro con Renzi che a sua volta aumentò il limite del cash. Non solo. Per Meloni un tetto troppo basso avrebbe anche l’effetto di «penalizzare i più poveri». Il perché prova a spiegarlo Alberto Bagnai, primo firmatario della proposta: «Imporre l'uso della moneta elettronica crea problemi di esclusione finanziaria per le fasce più fragili, comporta costi vivi di tenuta di un conto corrente bancario, espone ai rischi connessi alle interruzioni del servizio dovute ad attacchi hacker e a black-out».
Interviene anche la Ue: «Il contante deve essere disponibile, ma sui massimali tocca agli Stati membri decidere. Anche se come Commissione preferiremmo fossero più bassipossibile». Attualmente la situazione in Europa è molto diversificata. Nei Paesi euro oltre alla Germania anche Olanda e Austria non hanno tetti. Mentre altri Paesi a maggior evasione hanno limiti stringenti: come la Grecia, 500 euro, e la Spagna, 1.000 euro, quota massima del contante anche in Francia.