Sentenza choc. Il Tribunale per i Minorenni di Roma ha riconosciuto l'adozione di una bimba che vive con una coppia omosessuale di Pordedone, figlia biologica di una sola delle due conviventi, avuta con la fecondazione eterologa. Si tratta del primo caso in Italia di "stepchild adoption". La coppia si era rivolta al Tribunale per il riconoscimento ed il ricorso è stato accolto sulla base dell'articolo 44 della Legge relativa all'adozione, la n. 184 del 4 maggio 1983, modificata nel 2001 dalla Legge 149. Una sentenza che, come spiega il giurista Francesco D'Agostino, è una "fuga in avanti" e "una sentenza di tipo ideologico" che non fa riferimento una decisione presa dal Parlamento, dimostrandosi quindi anche antidemocratica. LEGGI IL COMMENTO Una sentenza, inoltre, che "lede il diritto della bambina", che si trova "in una situazione di squilibrio e deficit affettivo", ed è un nuovo esempio di"diritto piegato al desiderio dei soggetti", come osserva Mauro Cozzoli, ordinario di Teologia morale nella Pontificia Università lateranense. LEGGI LE OSSERVAZIONI DEL TEOLOGO
LE REAZIONI: "ATTACCO ALLA FAMIGLIA TRADIZIONALE"
Un'invasione di campo dei giudici, una violazione della Costituzione, un attacco frontale alla famiglia tradizionale. La decisione del Tribunale dei Minorenni di Roma di consentire l'adozione ad una coppia omosessuale (la bambina è figlia di naturale di una delle due donne) solleva un dibattito acceso che non tocca solo le questioni giuridiche ma anche quelle etiche e morali. Soddisfatti l'Arcigay e altre associazioni gay. E mentre dal centrosinistra si levano, con toni diversi, voci favorevoli, nel centrodestra le critiche nei confronti di una decisione sino ad oggi inedita, e contraria alla Carta, sono consistenti e circostanziate. Grave sconfinamento dei giudici. "Il sistema giudiziario si attenga alle leggi - interviene duro Gaetano Quagliariello, coordinatore nazionale del Nuovo centrodestra -. Arginare per via legislativa una deriva che difficilmente potrà essere altrimenti contenuta. Da liberali abbiamo sempre ritenuto che in certi ambiti meno si legifera e meglio è. Ma a fronte di sconfinamenti così gravi, un intervento da parte dei rappresentanti della sovranità popolare si impone". "Il pronunciamento che autorizza l'adozione da parte di una coppia dello stesso sesso - continua Quagliariello - dimostra come il problema della giustizia in Italia non riguardi solo le prescrizioni dei codici - osserva Quagliariello - ma come far sì che esse siano effettive. La soggezione esclusiva alla legge assicurata dalla Costituzione - prosegue - è una garanzia per i giudici ma anche un dovere nei confronti dei cittadini". "Mai più Magistratura prima della Politica. Serve presto una legge su step-child adoption. Una legge giusta come negli altri Paesi Europei". Scrive su twitter il capogruppo del Pd alla Camera Roberto Speranza, che quindi punta a riportare sotto la sovranità parlamentare temi come questo. "La magistratura ha aperto la strada, ora bisogna che a questi casi pensi la legge". Sostiene invece il sottosegretario alle Riforme Ivan Scalfarotto che definisce la sentenza "storica" e di ce di sperare che "governo e Parlamento colgano la lezione" "Oltre alla responsabilità civile dei magistrati bisognerebbe aprire un dibattito sulla responsabilità politica dei giudici - afferma Eugenia Roccella, deputata del Nuovo centrodestra -. La sentenza con cui si consente l'adozione di un minore da parte di una coppia omosessuale è una delle tante invasioni di campo dei tribunali in ambito politico. Non esiste infatti nessuna legge che consenta l'adozione da parte di persone dello stesso sesso, e toccherebbe comunque al Parlamento decidere in merito". "La maggioranza degli italiani non sarebbe d'accordo con questa decisione, ed è proprio per questo che la magistratura scavalca il Parlamento, che rappresenta la volontà popolare - osserva ancora la Rocccella -: in casi come questo è evidente che i magistrati subiscono la tentazione di comportarsi da avanguardia leninista di vecchia memoria: se il popolo rifiuta le 'magnifiche sorti progressive', basta imporgliele per sentenza". Una sentenza "eversiva". Così il senatore di Ncd, Carlo Giovanardi, valuta la decisione del tribunale per i Minorenni di Roma. Tale sentenza, per Giovanardi, "scardina i principi fondamentali del nostro ordinamento giuridico scolpiti nella Costituzione e dalle leggi votate dal Parlamento, naturalmente in democrazia la volontà popolare può arrivare con le procedure idonee a cambiare costituzioni e leggi: ma questo non può avvenire con sentenze creative di questo o quel giudice che ne dovrebbe rispondere civilmente per un utilizzo del tutto arbitrario della loro funzione". "Come il caso Stamina ha dimostrato - prosegue Giovanardi - l'anarchia delle sentenze giudiziarie, che contraddicono decisioni del Governo e del Parlamento creano una situazione di caos indegna di un Paese civile". Una scelta ideologica che rischia di diventare un pericoloso precedente. Il Nuovo centrodestra, assicura il deputato Alessandro Pagano, si opporrà a tutti i livelli a questa violazione della Costituzione. "Siamo al Tribunale speciale contro la famiglia tradizionale - attacca il capogruppo di Fdi-An Fabio Rampelli - la legge sulle adozioni prevede che solo le coppie sposate possano adottare". "Ancora una volta - gli fa eco Alessandra Meloni, presidente di Fdi -, la magistraura si sostiusice alla legge, emanando una sentenza ideologica e drammatica". Fdi rinnova l'appello a firmare una proposta di legge di iniziativa popolare per precisare che l'adozione è possibile unicamente a coppie di sesso diverso". Per Barbara Saltamartini (Ncd) la sentenza del Tribunale finisce per legittimare non solo le adozioni gay ma anche il mercato degli uteri in affitto e della fecondazione eterologa.