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Il Covid non distrugge solo la salute. La sua morsa strangola i diritti umani fondamentali. Soprattutto delle donne e degli uomini del Sud del mondo. Nella Giornata mondiale dedicata, nel 62esimo anniversario della storica Dichiarazione da parte dell’Assemblea generale, le stime sono sconfortanti. Secondo l’Onu, il 2020 si concluderà con 77 milioni di persone in più in povertà estrema: era dal 1998 che non si vedeva un simile balzo. Una crisi duratura: l’80% degli effetti rischiano di protrarsi per il prossimo decennio, afferma il Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo (Undp). Eppure l’Onu non rinuncia al previsto di strappare alla miseria 146 milioni di persone entro il 2030, come previsto negli Obiettivi per lo sviluppo sostenibile. A tal fine, ha proposto un piano che prevede una serie di misure sociali, digitalizzazione, promozione dell’economia verde, rafforzamento delle istituzioni. Per il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres «la risposta alla pandemia deve fondarsi su solidarietà e cooperazione. Le persone e i loro diritti devono essere al centro delle risposte e della ripresa».