venerdì 20 settembre 2024
È il terzo attacco mirato dall'inizio dell'anno: morti almeno altri 10 miliziani. La vittima è Ibrahim Agil. Pioggia di razzi sulle alture del Golan. Netanyahu annulla la trasferta per l'Assemblea Onu
Gli effetti del raid mirato israeliano a sud di Beirut

Gli effetti del raid mirato israeliano a sud di Beirut - ANSA

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Il rombo a bassa quota dell’aereo antincendio sulla boscaglia è l’unico a non far scappare i residenti israeliani nel Nord. I roghi si levano dopo la rabbiosa raffica di oltre 200 razzi dal Libano. Hezbollah reagisce così a un altro colpo alla credibilità e all’assetto militare: l’ultimo dei comandanti dello stato maggiore è stato ucciso a Beirut da un raid israeliano.Ibrahim Aqil è stato colpito con una decina di altri dirigenti militari, in un attacco aereo contro i sobborghi meridionali di Beirut, dove si trovano i quartieri roccaforte dei miliziani sciiti. Il movimento filo-iraniano non ha inizialmente confermato l’eliminazione di Aqil, membro del Consiglio di sicurezza di Hezbollah tanto da essere indicato come il numero due operativo di Nasrallah, il leader della formazione sciita.La credibilità di Hezbollah è compromessa dalle operazioni di controspionaggio israeliano. Dell’originario vertice ristretto di cinque persone comandanti, sono rimasti in due: il leader Nasrallah e Ali Karaki, sopravvissuto a due attacchi mirati israeliani e talmente accorto che non vi sono immagini recenti del suo attuale aspetto.L’esercito israeliano ha dichiarato di aver condotto un «attacco mirato», senza fornire ulteriori dettagli. Non è stata quella che si dice un’operazione «chirurgica». Il bombardamento ha provocato 14 morti e 62 feriti, secondo un primo bilancio. Le squadre di soccorso hanno continuato per tutto il giorno a rimuovere le macerie tentando di estrarre eventuali superstiti. Akil aveva lasciato l’ospedale dove era stato portato quando anche il suo cercapersone era esploso. Fonti in Libano sostengono che avesse subito ferite lievi. Appena dimesso si è recato in una residenza protetta dal dedalo di vicoli del quartiere sud, tenuta al sicuro dai fedelissimi guardaspalle. Ma ancora una volta Tel Aviv ha mostrato di avere buone fonti sul terreno, beffando Hezbollah. Daniel Hagari, portavoce delle forze armate dello Stato ebraico, ha spiegato che «Akil e i comandanti eliminati erano tra gli artefici del piano per l’occupazione della Galilea: Hezbollah prevedeva di razziare il territorio israeliano, occupare gli insediamenti del nord, e assassinare innocenti».Israele per tutta la giornata ha condotto raid aerei impiegando oltre 200 tra razzi e missili. «Anche a Beirut continueremo a perseguire il nostro nemico per proteggere i nostri cittadini» ha ribadito il ministro della Difesa Gallant, confermando di aver spinto i piani fin nel cuore della capitale libanese. «La sequenza di operazioni nella nuova fase della guerra – ha aggiunto – continuerà fino a quando il nostro obiettivo sarà raggiunto: il ritorno sicuro dei residenti del nord alle loro case». Il gruppo armato libanese ha ingaggiato uno scambio di colpi senza precedenti fino a tarda sera. Hezbollah ha affermato di aver colpito la base militare israeliana di Meron, sulle alture del Golan, con «raffiche di razzi Katyusha». Israele ha minimizzato, segnalando come i razzi dei miliziani abbiano sventrato case e fattorie, in gran parte disabitate dopo l’evacuazione di oltre 63mila civili dai villaggi di confine. Attraverso la sua ambasciata in Libano, Teheran ha condannato «con la massima fermezza la follia e l’arroganza con cui Israele ha preso di mira le aree residenziali nella periferia sud di Beirut». Mentre al Nord il fuoco non cessava di intensità nelle stesse ore le forze israeliane hanno ucciso almeno 27 palestinesi durante gli scontri con aerei e carri armati nella Striscia di Gaza, dove le brigate meccanizzate sono tornate a spingerli verso il centro di Rafah, la città a ridosso del confine egiziano. I combattimenti con Hamas sono incessanti nonostante si stia alzando d’intensità il conflitto a Nord. Numerosi sfollati palestinesi hanno raccontato di temere che anche il campo profughi improvvisato sulla spiaggia possa essere attaccato. «I nostri combattenti sono impegnati in feroci scontri a fuoco contro le forze israeliane», ha dichiarato l’ala armata di Hamas.Il negoziato viene dato oramai per fallito. Il segretario alla Difesa Usa ha rinunciato al suo viaggio in Israele di questa settimana, e il premier Netanyahu ha annullato la trasferta a New York per l’assemblea generale dell’Onu. Stati Uniti e i mediatori del Qatar e dell’Egitto hanno tentato per mesi di raggiungere una tregua, ma non sono riusciti a trovare una intesa a causa soprattutto di due ostacoli risultati insormontabili: Israele ha chiesto di mantenere le proprie forze nel “Corridoio di Filadelpfia” tra Gaza e l’Egitto; Hamas è accusata di aver alzato la posta ponendo «condizioni politiche» per continuare a controllare la Striscia e ottenere la liberazione di centinaia di prigionieri palestinesi di Israele.Le forze israeliane sono sottoposte a un pesante stress operativo su tre fronti. Diverse fonti di intelligence internazionale in Medio Oriente confermano perciò che Tel Aviv al momento non dispone delle forze sufficienti nel Nord per affrontare uno scontro via terra sul confine con il Libano. Per un eventuale pieno dispiegamento delle forze di terra occorreranno almeno una decina di giorni. Israele insiste nella necessità di doversi difendere dalle minacce alla sua sicurezza. E in serata l’esercito ha espresso di nuovo la linea di sempre: «Non puntiamo a un’escalation generalizzata nella regione. Stiamo operando in linea con gli obiettivi definiti della guerra e continueremo a farlo» ha affermato il portavoce dell’Idf, il contrammiraglio Daniel Hagari.

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