martedì 7 gennaio 2025
Il presidente eletto a tutto campo: non esclude l'uso della forza per portare Groenlandia e Canale di Panama sotto il controllo statunitense. Dal 2 al 5% il contributo dei Paesi membri della Nato
Donald Trump

Donald Trump - Ansa

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Donald Trump oltre a voler aumentare la spesa militare per la Nato al 5%, vuole ribattezzare il Golfo del Messico, non esclude l’uso della forza militare e di misure economiche “persuasive” per portare il Canale di Panama sotto il controllo degli Usa. Lo stesso vuole fare con la Groenlandia. «Non posso assicurarlo per nessuna delle due cose», ha detto rispondendo ad un giornalista che nella conferenza stampa a Mar-a-Lago gli chiedeva se escludeva «la forza militare o la coercizione economica». Il presidente eletto ha aggiunto: «Abbiamo bisogno di sicurezza economica, il Canale di Panama è stato costruito dai militari, non mi impegno ora a fare questo, potrebbe essere che dovremo fare qualcosa», ha aggiunto sottolineando che il canale «è vitale per il nostro Paese, ora è gestito dalla Cina», ma Pechino «ne ha abusato». Nella prima conferenza stampa da presidente-eletto Trump ha anche annunciato: «Cambieremo il nome del Golfo del Messico in Golfo d’America, che suona bene». E con l’occasione è tornato a rimproverare il vicino: «Deve smettere di lasciare che milioni di persone si riversino nel nostro Paese». Il presidente panamense José Raúl Mulino ha già respinto l’idea di restituire il canale agli Stati Uniti, che ne erano proprietari prima di cederne il controllo a Panama nel 1999. La promessa di rinominare il Golfo del Messico ha fatto eco alla precedente promessa di Trump che intende riportare il nome del “Denali”, la vetta più alta del Nord America, a “Monte McKinley”. Era stato il presidente Obama a ribattezzare la vetta con un nome che rispettasse i nativi americani. Quanto alla crisi mediorientale il presidente eletto è stato esplicito: se entro il suo insediamento, cioè il 20 maggio, Hamas non rilascerà gli ostaggi israeliani rapiti il 7 ottobre del 2023, «in Medio Oriente si scatenerà l'inferno». Più cauto invece Trump sul conflitto tra Russia e Ucraina che, ha detto, «andrà a intensificarsi più di quanto sia successo finora». Un passo indietro rispetto all'ottimismo che lo aveva portato, in campagna elettorale, a promettere la fine del conflitto in ventiquattr'ore, dal momento del suo ritorno alla Casa Bianca.

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