Il ministro dell'interno croato,
Ranko Ostojic, ha detto che la Croazia ha esaurito le sue capacità di accoglienza e ha chiesto uno stop negli arrivi di migranti. Secondo le autorità di Zagabria da stamane e fino al primo pomeriggio in Croazia sono giunti circa 7.300 migranti, tutti dalla vicina Serbia dopo che l'Ungheria ha sigillato con il muro la sua frontiera. I migranti, che giungono dal valico di confine serbo-ungherese di Horgos, entrano in Croazia dalla Serbia in corrispondenza dei posti di frontiera di Tovarnik, Ilok, Batina, Bajakovo. Il trasporto avviene in autobus messi a disposizione dal governo serbo in collaborazione con Unchr, ma anche da ditte private. "Al momento abbiamo esaurito le nostre capacità e abbiamo detto ai rappresentanti di Unhcr e della Ue che siamo pieni", ha detto il ministro dell'Interno. Nel pomeriggio si sono verificati scontri tra la polizia croata e migranti che hanno sfondato i cordoni degli agenti alla
stazione di Tovarnik, al confine serbo-croato. Circa
5.000 attendono di salire sui treni per Zagabria. Si tratta di migranti giunti nelle ultime ore dal valico di
frontiera serbo-ungherese di Horgos, dove per giorni sono rimasti bloccati dinanzi al muro innalzato dalle autorità di
Budapest.Con la
frontiera ungherese sbarrata sul confine serbo, la pressione si è spostata dunque sul confine serbo-croato.
Il sindaco di Kanjiza in Serbia, dove è
allestito un centro di prima accoglienza al confine con
l'Ungheria, prevede che entro stasera si vuoteranno del tutto
gli accampamenti in corrispondenza dei valichi di
Horgos 1 e Horgos 2.
Ue: i Balcani non siano un parcheggio. "I Balcani non devono diventare
un parcheggio, o una terra di nessuno per i profughi", così il
commissario Ue alla Politica di vicinato Johannes Hahn. "Se dovessero diventare un
parcheggio per i profughi sarebbe una grave errore strategico", aggiunge Hahn, ricordando che questi Paesi sono
"un'enclave in Europa" e che "non possono essere biasimati per i
controlli alle frontiere".
Vertice straordinario Ue il 23. Il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk ha sciolto la riserva e ha convocato un vertice straordinario sull'immigrazione per mercoledì prossimo, 23 settembre, alle 18. Lo annuncia lo stesso Tusk su Twitter.
La meta è la Germania. La Croazia prevede che nelle prossime due settimane
arriveranno più di 20mila migranti. La
meta finale per i migranti è la Germania, dove ieri ne
sono arrivati 9.100, a fronte dei 6mila di martedì e
nonostante il ripristino dei controlli ai confini. "Quasi tutti
provengono dall'Austria, circa 2mila sono arrivati in treno e
molti altri dei 7.100 a piedi", ha riferito la polizia.
Controlli che, oltre da Germania e Austria, sono stati
ripristinati anche in Slovenia.
Merkel: industriali, date lavoro. La cancelliera tedesca Angela Merkel, parlando all'inaugurazione della 66esima edizione del Salone dell'auto di Francoforte, ha chiesto all'industria dell'auto della Germania di fornire più opportunità di lavoro ai migranti per integrarsi nella società tedesca.
Angela Merkel parla al Salone dell'auto di FrancoforteIl pugno di ferro dell'Ungheria. L'Ungheria, all'indomani
della
repressione al confine, si è detta disposta a sostenere
il sistema di ricollocamento per quote dei migranti se sarà
creata una forza Ue che protegga le frontiere, alla quale
contribuirebbe in modo significativo con poliziotti, soldati e
soldi", ha assicurato il ministro degli Esteri, Peter
Szijjarto, proponendo inoltre che l'Ue finanzi i campi profughi
in Turchia, Giordania, Libano e Iraq e costruisca altri campi
in questi Paesi, se necessario. Ma all'apertura, seppur con
condizioni, del ministro è seguita un'altra dura posizione del
premier Viktor Orban: parlare di quote è un "vero e proprio
invito" ai migranti a venire in Europa, ha affermato, ribadendo
inoltre la sua intenzione di blindare anche le frontiere con la
Romania.Budapest ha inoltre respinto le
critiche per l'uso diidranti e lacrimogeni al confine serbo. Szjjarto le ha definite
"bizzarre e scioccanti". Il governo bulgaro sta schierando
1.000 soldati al confine con la Turchia
L'APPELLO I vescovi europei: non chiudete le porte a chi fuggeIl rebus delle quote. Due Paesi
contrari alle quote Ue hanno aperto alla possibilità di
accogliere i rifugiati: la Danimarca è disposta a dare asilo a
mille persone, ma su base volontaria, ossia al di fuori dei
120.000 migranti da ricollocare in Europa; la Repubblica Ceca,
per far fronte alle forti esigenze di manodopera nel Paese,
potrebbe accoglierne 15.000, ossia 5.000 operai e 10.000 loro
familiari. Una cifra ben superiore ai 2.978 previsti dal piano
Ue, che al momento Praga rifiuta.