Migliaia bloccati davanti davanti al muro. Alcune migliaia di migranti e profughi sono ancora bloccati a Horgos in territorio serbo, nella terra di nessuno al confine con l'Ungheria, sigillato dalle autorità di Budapest con una barriera di metallo e filo spinato. In un clima di grande tensione, i migranti hanno lanciato coperte sul filo spinato cercando poi di abbatterlo tirandole.
Ban Ki-moon (Onu): scioccato. "Sono scioccato nel vedere come alcuni migranti e rifugiati sono trattati, non è accettabile. È gente che scappa da guerra e persecuzione e deve essere trattata con dignità umana": lo afferma il segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon, che invita tutti gli Stati "ad assumersi le proprie responsabilità e a portare avanti i propri obblighi legali". La Ue condanna. "La difesa delle frontiere con la violenza non è compatibile con i valori ed i principi europei", così il commissario Ue all'Immigrazione e Interni nel suo intervento conclusivo all'Europarlamento, Dimitris Avramopoulos.
Percorsi alternativi dalla Croazia. L'Ungheria usa il filo spinato e lo spauracchio degli arresti (sono già più di trecento i profughi finiti in manette) e i migranti in arrivo lungo la rotta balcanica cercano nuove soluzioni. La via più facile per "passare" sembra essere quella dalla Serbia alla Croazia o in alternativa dalla Serbia alla Bosnia. I due paesi si stanno già preparando per assorbire l'enorme flusso di persone in transito e hanno dichiarato che non chiuderanno le porte ai profughi.
Le mappe su Facebook. Già nei giorni scorsi la decisione dell'Ungheria di chiudere il confine con la Serbia ha spinto un gruppo attivo su Facebook che si definisce "Avoid Hungary - Migration News" (Evitate l'Ungheria - Notizie sui migranti) a rendere pubblica una mappa con percorsi alternativi che, per mezzo di volantini,
viene distribuita ai migranti già al confine meridionale tra
Grecia e Macedonia. Sulla mappa vengono indicati itinerari per evitare l'Ungheria e uno di essi
indica il territorio della Croazia e più precisamente la regione
della Slavonia, al confine con la Serbia.
Già dall'alba sono partiti autobus
carichi di migranti giunti dalla Macedonia con esposto sul parabrezza non più il cartello "Beograd" o "Horgos" ma "Sid", il posto di confine tra Serbia e Croazia.
Una cartina che circola sui social (Ansa web)Il pericolo delle mine inesplose. Le autorità croate hanno inviato alcuni esperti di sminamento vicino al confine con la Serbia, per il timore che possano esserci esplosioni per ciò che rimane dei campi minati della guerra del 1991-95. Secondo il sito della Cnn, che cita il Centro di azione sulle mine croatoo (Hcr), sono "circa 51.000" le mine delle guerre balcaniche degli anni Novanta ancora interrate in Croazia. Il governo di Zagabria sostiene però che i campi minati sono chiaramente indicati da grandi cartelli. Un consulente del Centro anti-mine, Hrvoje Debac, ha detto che il suo Ufficio ha esortato i migranti a seguire le strade evitando la boscaglia. Mappa delle zone minate (in rosso), sui social (Ansa web)
Milanovic: Ia Croazia accoglierà i profughi. ll premier croato Zoran Milanovic
ha detto che il suo paese lascerà passare i migranti e i
profughi. Parlando in parlamento il premier ha precisato che nella notte sono arrivati in Croazia circa 150 migranti provenienti dalla Serbia a bordo di sei autobus. "La Croazia è
assolutamente in grado di accogliere e indirizzare queste
persone verso i paesi dove desiderano andare, vale a dire la
Germania o alcuni paesi scandinavi", ha detto Milanovic. La
Croazia, ha aggiunto, intende aiutare i migranti in fuga da
guerre e povertà.
Chiesta riunione urgente del consiglio di sicurezza Onu. Il presidente croato Kolinda Grabar-Kitarovic ha chiesto una riunione urgente del
consiglio di sicurezza dell'Onu sull'emergenza migranti. Lo riferiscono i media a
Zagabria, secondo i quali il presidente ha motivato richiesta
con il fatto che a suo avviso l'emergenza costituisce un
problema non solo umanitario ma anche di sicurezza.
La Bosnia prevede l'arrivo di migliaia di persone. Secondo le dichiarazioni dei membri del governo bosniaco,
trasmessi dalla Tv pubblica, i due punti di transito più
probabili saranno l'area di Trebinje, nel sud est, e quella di
Visegrad, nell'est del Paese.
Numerosi dirigenti bosniaci sottolineano che i profughi non
verranno accolti con manganelli, cordoni di polizia e filo
spinato come in Macedonia e in Ungheria. "Dimostreremo - ha
detto il premier Denis Zvizdic - un alto livello di umanità e
spirito di solidarietà e cercheremo di assicurare il massimo
aiuto durante il soggiorno in Bosnia: tutti sappiamo che il loro
obiettivo finale non è la Bosnia ma i paesi dell'Ue".
Il governo ha già costituito un'unità di coordinamento per il
problema dei migranti nella regione.
Bloccati i treni verso la Germania. Intanto arriva un nuovo stop ai treni che dall'Austria trasportano i profughi verso l'agognata Germania. La circolazione ferroviaria da Salisburgo verso la Germania è stata di nuovo interrotta. Lo scrive l'Apa, citando la compagnia ferroviaria austriaca OEBB. All'origine dello stop ci sarebbe una disposizione tedesca. Nello scalo ci sono circa 2000 migranti che chiedono di partire per la Germania, in pochi hanno accettato di essere trasferiti nel centro di accoglienza.