giovedì 9 gennaio 2025
Si è trattato di un tentativo senza possibilità di successo: un gruppo di 24 miliziani ha attaccato la residenza del presidente ma è stato bloccato. Sembra fosse armati solo di coltelli
Il portavoce del ministero degli Esteri ciadiano Abderaman Koulamallah

Il portavoce del ministero degli Esteri ciadiano Abderaman Koulamallah - Ansa

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Più che un tentativo di golpe sembra un avvertimento ai russi che dopo il cambio al vertice tengono in piedi, con l'appoggio diplomatico palese e militare occulto, il regime che ha cacciato dal Paese i francesi l'anno scorso. Un'altra ipotesi è quella che si tratti di uno strascico degli incidenti esplosi dopo il voto farsa del maggio scorso che ha visto la vittoria alle urne dei "golpisti" che fanno capo alla dinastia del Deby. Comunque l'altra sera un commando composto da 24 persone ha assaltato il palazzo presidenziale nella capitale del Ciad, N'Djamena: il bilancio finale è di persone uccise, 18 delle quali tra gli assalitori. Ora "la situazione è totalmente sotto controllo. Il tentativo di destabilizzazione è stato sradicato" dalla guardia presidenziale, ha dichiarato Abderaman Koulamallah, portavoce del governo e ministro degli Esteri, in un video diffuso su Facebook.

Tra le "24 persone" che componevano il commando, "ci sono 18 morti e sei feriti", ha detto il ministro. "Siamo dispiaciuti per un morto e tre feriti, uno dei quali grave". Il ministro, che nel video parlava dal palazzo presidenziale con una pistola alla cintura e circondato da soldati, non ha fornito ulteriori dettagli sugli autori dell'attacco. Secondo alcune fonti gli aggressori erano membri del gruppo jihadista Boko Haram. un gruppo sciolto ormai da quasi due anni e trasformatosi in una miliazia al soldo del migliore offerente nell'Africa centrosettentrionale.

Il ministrero ha insistito sulla trasparenza del governo nella gestione di questo incidente. “Il presidente della Repubblica, Mahamat Idriss Deby Itno, vuole che la popolazione sia rassicurata. “Non vi è alcuna minaccia per le istituzioni della Repubblica o per la sicurezza del Paese”, ha affermato. Ha inoltre elogiato la reattività e il coraggio delle forze di difesa e di sicurezza, che hanno rapidamente riportato la situazione sotto controllo. “Sono arrivato sulla scena poco dopo la sparatoria e sono rimasto colpito dalla presenza militare dispiegata. Abbiamo un esercito molto valido e i ciadiani possono dormire sonni tranquilli. “Il nostro Paese è ben sorvegliato”, ha affermato il portavoce ammettendo che tra i feriti vi sono anche tre uomini della sicurezza.

Sebbene l’attacco sia stato descritto come “disperato” e “quasi ridicolo” per la sua mancanza di organizzazione, il portavoce del ministro ha riconosciuto la gravità dell’incidente. “Purtroppo, in questo insensato tentativo, dei giovani hanno perso la vita. “È una tragedia, ma è importante non cedere al panico o alle speculazioni”, ha sottolineato.

Il portavoce ha anche rivelato che gli aggressori erano visibilmente sotto l’effetto di alcol e droghe. “Abbiamo trovato sopra piccole bottiglie di alcol, probabilmente whisky, e tracce di droga. “Erano completamente disorientati”, ha detto. Non sono terroristi. Non avevano armi da guerra, solo armi da taglio e amuleti. Sembra che gli fosse stato detto che i proiettili non avrebbero avuto alcun effetto su di loro, ma chiaramente non era così”, ha detto ironicamente rifacendosi alle leggende congolesi dei Mai Mai, invincibili dalle pallottole che al contatto con il loro corpo si "sarebbero trasformate in acqua".

Il presidente del Ciad Mahamat Idriss Deby Itnoundefined

Il presidente del Ciad Mahamat Idriss Deby Itnoundefined - Ansa


Il Ciad è guidato dal presidente Mahamat Idriss Deby Itno, che ha preso il potere dopo che i ribelli hanno ucciso suo padre, il presidente di lunga data Idriss Deby, mentre era in visita alle truppe che combattevano le milizie nel nord del Paese nel 2021. Il vecchio Deby ha governato il Ciad, ricco di risorse petrolifere ma uno dei Paesi più poveri dell'Africa, dopo un colpo di Stato nei primi anni '90.
Fa riflettere comunque anche il fatto che la sparatoria sia avvenuta poche ore dopo la visita a N'djamena del ministro degli Esteri cinese Wang Yi, che ha tenuto diversi incontri con i leader ciadiani, tra cui uno alla presidenza con il capo di stato Mahamat Idriss Dèby Itno. A fine novembre il Ciad ha annunciato a sorpresa la fine dell'accordo militare tra Parigi e N'djamena, segnando la fine di sessant'anni di cooperazione militare dalla fine della colonizzazione francese. E ora dopo l'intesa di cooperazione con Mosca e l'intensificarsi di rapporti commerciali con Pechino, il Ciad si annoverà tra le nuove "conquiste" dei colonizzatori 2.0 del Continente.






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