
Studentesse cinesi a Pechino - ANSA
Funziona un po’ come un interruttore. A un certo punto – o meglio, a una certa ora – si “spegne”. E si chiudono quaderni e libri. Insomma, i compiti. In Cina lo chiamano “meccanismo di interruzione" ed è un progetto pilota lanciato in alcune città del gigante asiatico. La sua finalità? Tutelare gli studenti. Oberati da una massa spesso ingestibile e proliferante di compiti, afflitti dalla corsa competitiva che li accomuna a tanti loro colleghi asiatici - corsa che trasforma la scuola in una palestra di ansia più che di apprendimento –, rallentati dalla mancanza cronica di sonno.
La città di Bengbu, nella provincia di Anhui nella Cina orientale, è in prima fila nel progetto. Come scrive il Global Times, “gli studenti delle scuole elementari potranno interrompere i compiti alle 21 e i ragazzi delle scuole medie alle 21:30 anche senza aver finito i compiti, “a condizione che i genitori firmino”, comprovando così l’impegno dei loro figli. L'obiettivo “è garantire un sonno sufficiente agli studenti attraverso il miglioramento dei meccanismi della vita scolastica e incoraggiare gli insegnanti ad assegnare i compiti in modo più preciso e contenuto”. Un modo, anche, per responsabilizzare tutti gli "attori" della scuola: studenti, genitori, docenti. Una iniziativa analoga è in fase di sperimentazione nella scuola media di Hefei, nella provincia di Anhui, anche se qui le lancette che regolano "l’interruttore per i compiti" sono spostare un po’ in avanti: alle 22.
Quello del (mancato) riposo per gli studenti, condizionati da una vita scolastica irta di difficoltà e satura di ore di studio, è un problema molto sentito in Cina. In media gli studenti di età compresa tra 12 e 14 anni di una megalopoli come Shanghai trascorrono 9,8 ore in classe, a cui si aggiungono altre tre ore per finire i compiti ogni giorno. Oltre il 65% degli studenti si alza tra le 6 e le 6:30 e va a letto tra le 22:00 e le 23:30. Un white paper del 2024 pubblicato dalla China Sleep Research Society ha rivelato poi che la qualità generale del sonno degli studenti è “scarsa”. I giovani, in particolare quelli nati dopo il 2000, sono il “gruppo” che più di altri resta sveglio fino a tardi, con un'ora media di andare a letto di 12:33. Non solo: secondo il rapporto, il 59 percento degli intervistati soffre di insonnia, mentre solo il 19 percento non è afflitto da disturbi del sonno. Con buona pace del rendimento scolastico.