
Le èroteste a New York davanti alla sede della Columbia University - Ansa
Le università di Yale e Harvard si adeguano a Donald Trump. In risposta alle pressioni esercitate dal presidente per combattere l’antisemitismo e scoraggiare le proteste filo-palestinesi, i due prestigiosi atenei hanno cominciato a revisionare l’organico allontanando il personale “scomodo”.
La Law School di Yale non ha rinnovato il contratto a Helyeh Doutaghi, docente di diritto internazionale pubblico, dopo averla messa in aspettativa. La donna è accusata di avere legami con il ramo canadese del Samidoun Palestinian Prisoner Solidarity Network che gli Usa classificano come organizzazione terroristica. Il rettorato ha spiegato che la decisione è maturata perché la ricercatrice si era rifiutata di «cooperare all’inchiesta» interna avviata per accertare il suo ruolo nel gruppo. Doutaghisui si è difesa sui social media dicendo di essere oggetto di «un chiaro atto di ritorsione contro la solidarietà palestinese» descrivendo gli attacchi mossi nei suoi confronti come una campagna «diffamatoria».
Harvard ha invece dato il benservito ai Cemal Kafadar e Rosie Bsheer, responsabili del Centro studi sul Medio Oriente. Secondo l’accusa, i due professori, uno esperto in Turchia, l’altra in storia mediorientale, hanno tenuto corsi dai contenuti antisemiti. L’accademia americana si interroga su come garantire la «diversità intellettuale» alla luce delle minacce di tagli ai fondi pubblici ventilati dalla Casa Bianca agli istituti che mostrano loro sostegno ad Hamas.
Intanto, il giudice Denise Casper, del tribunale federale di Boston, ha emanato un ordine per impedire la deportazione di Rumeysa Ozturk, la studentessa turca il cui fermo per strada ha sollevato molte proteste. Ozturk «non potrà essere mandata via dagli Stati Uniti fino a nuovo ordine di questa Corte», si legge nella decisione di Casper.
A New York, invece, si è dimessa la presidente ad interim della Columbia University. Katrina Armstrong ha lasciato l'incarico dopo essersi scontrata con l'amministrazione Trump e aver accettato alcune delle richieste del governo Usa, attirandosi l'ira di professori e studenti. Il suo posto sarà preso da Claire Shipman.