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Alcune delle vetrine con gli oggetti che corredano la mostra fotografica la mostra “Myanmar, il Paese del sorriso spezzato” dal 2 al 10 aprile alla Camera dei deputati
Programmata da tempo, la mostra “Myanmar, il Paese del sorriso spezzato” arriva alla Camera dei deputati nei giorni in cui il Paese asiatico è drammaticamente al centro delle cronache per il terribile sisma che l'ha sconvolto provocando migliaia di morti e un'immane distruzione. L'esposizione fotografica, che si terrà dal 2 al 10 aprile, è l'occasione per aprire lo sguardo sulla bellezza dei paesaggi naturali e culturali dell'ex Birmania e, al tempo stesso, sulla tragedia della sua storia recente. Organizzata dall'associazione culturale "Obiettivo sul mondo", e resa possibile dalla compartecipazione di enti e associazioni tra cui il Comune, la sezione Avis e il Rotary Club di Abbiategrasso, consiste in una cinquantina di fotografie scattate da Claudio Tirelli, presidente di “Obiettivo”, nel corso di viaggi effettuati in quarant’anni.
Dal 2021, con la presa di potere da parte dei militari, il Myanmar ha interrotto il suo faticoso cammino verso la democrazia. La guerra civile ha ricacciato gran parte della popolazione nella paura e nella povertà. Si stima che, prima del sisma di venerdì 28 marzo, fossero almeno 19 milioni su 56 milioni gli abitanti in estremo bisogno di assistenza umanitaria. Una cifra che non sorprende, visto che c'erano già 3 milioni di sfollati. Il terremoto è stato il colpo definitivo assestato a un popolo allo stremo, dove non si contavano i morti, i mutilati e gli orfani. Un Paese dove l'economia e i sistemi sanitario e scolastico erano già in ginocchio. Ma anche un Paese ricco di fascino, per la sua cultura, le sue tradizioni, la ricchezza della sua composizione etnica. Quarant'anni di immagini ne ripercorrono la storia attraverso la vita quotidiana, con un occhio di riguardo per le minoranze etniche, componente essenziale del mosaico di popoli, credi religiosi e tradizioni di pensiero che caratterizzano questo Paese.
A corredo delle immagini, viene proposta una dozzina di vetrine con oggetti significativi: dai libri sacri ai monili, dai set per i tatuaggi ai contenitori per le offerte votive, dai tessuti ai cappelli. Si tratta di reperti provenienti da prestigiose collezioni private e da gallerie d’arte. Manufatti che sono anche dimostrazioni del comune sentire del gruppo che li ha creati. I gioielli identificano un clan, indicano uno status sociale, sono stati pensati per attirare benefici su chi li indossa e tenere lontane le negatività. La statua della divinità non è semplicemente un oggetto di culto, ma rappresenta il Trascendente avvicinandolo all'umano. Le armi sono strumenti di caccia e di lotta, ma forma, materiali, decorazioni sono simboli della tribù, assicurano il sostegno degli antenati, dimostrano il coraggio di chi le porta.
A Roma la mostra sarà allestita alla Camera dei Deputati, nel complesso di vicolo Valdina-piazza Campo Marzio, dal 2 al 10 aprile e potrà essere visitata con ingresso gratuito dal lunedì al venerdì dalle 11 alle 19.30. L’inaugurazione è in programma mercoledì 2 aprile alle 15.