sabato 29 marzo 2025
A Kherson niente scuola, sanità e nessun diritto per chi non si mette a servizio dei russi. Le donne invisibili di Zla Mavska combattono gli oppressori facendo filtrare notizie dai territori occupati
L'addestramento militare delle liceali nella Kherson occupata

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Le streghe dell’oltrefiume si muovono nell’ombra. Perfide, secondo gli occupanti. Eroiche partigiane, nelle parole a bassa voce dei sostenitori. Bisbigliano notizie con l’arma del passaparola clandestino, affinché le informazioni giungano nelle terre liberate. Tra emissari insospettabili, infiltrati, finti collaborazionisti, e giovanissimi smanettoni che depistano la sorveglianza informatica di Mosca.

Nei nuovi libri di storia si parla di chi vive a Lugansk, Donetsk, Kherson e Zaporozhye come cittadini russi per sempre

Nei nuovi libri di storia si parla di chi vive a Lugansk, Donetsk, Kherson e Zaporozhye come cittadini russi per sempre - undefined

Ed ecco le foto con i nuovi libri di testo degli accademici di Russia, nell’edizione aggiornata per le giovani menti dell’Ucraina da riconquistare alla «patria russa». Le pagine fresche di stampa ci arrivano da loro, le invisibili donne “Zla Mavka”. La Russia è l’avvenente vittima, da sempre, la magnifica preda di chi russo non potrà mai essere, e allora gli imperi di ieri e la Nato di oggi vogliono prenderla e trattarla come farebbero i barbari con le donne del nemico. L’Ucraina è al più un errore da matita rossa in geografia. La lingua di Kiev, immiserita dai pochi vocaboli, nient’altro che un dialetto russo venuto male. Ci sono i libri da studiare e ci sono le prove da superare (foto sul sito di Avvenire). Come i corsi ai ragazzini delle medie e delle superiori, indirizzati all’uso sportivo dei droni, fra competizioni e medaglie. Salvo poi tentare di arruolare i più abili per «proteggere» i militari di Mosca che «si sacrificano» per strappare la gioventù ucraina alla controffensiva del «regime nazista» di Kiev. Per alcuni è il peggiore dei ricatti. Addestrarsi a manovrare i velivoli da remoto, per coprire un domani le spalle al padre o al fratello, arruolati senza scelta. Niente scuole, niente sanità, niente diritti per chi si mette di traverso e non presta i patriottici servigi all’esercito di occupazione. Nessun diritto per le mogli e per la prole, e neanche per i propri vecchi. A meno che non se ne sia convinti, non si tratta di andare a sparare contro i connazionali, sapendo che nei battaglioni ucraini magari combattono amici, parenti, conoscenti che non vedi da più di tre anni perché tra te e loro è stata scavata una trincea non solo militare. Sulla prima linea c’è bisogno di cuochi, meccanici, facchini, barbieri, addetti alle latrine.

Studenti a lezione di preparazione militare

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Nella Kherson occupata, dall’altra parte del Dnepr dove la pianura si affaccia alla penisola di Crimea, la differenza che passa tra prendere o lasciare può essere quella tra la vita e la morte per i propri cari. O per una figlia da sottrarre agli insegnanti venuti dalla madrepatria, secondo i quali la ragazza potrebbe lavorare da infermiera per l’esercito, o per una moglie che senza i documenti in regola potrebbe non tornare a casa dopo il giro al mercato. “Zla Mavka” è il movimento clandestino femminile che prende il nome da una leggenda ucraina. “Mavka” è uno spirito della foresta, “zla” sta per “cattiva”. Si definiscono come «movimento di resistenza nonviolenta ucraina tutto al femminile», nato nella città occupata di Melitopol all’inizio del 2023 e che settimana dopo settimana ha raggiunto tutte le regioni russificate. “Mavka” gestisce le sue operazioni prevalentemente attraverso un canale Telegram alimentato da un “chatbot”, un computer che simula conversazioni umane e la cui “residenza” cambia continuamente.
È così che la rete si amplia, impedendo ai servizi segreti russi di rintracciare i gestori. «Le identità – spiega la fonte di “Mavka” – sono mantenute anonime. Noi non sappiamo con chi stiamo parlando e anche chi ci contatta» Gli 007 di Mosca provano continuamente a tendere delle trappole, come fissare appuntamenti in un determinato luogo per consegnare materiale della “resistenza”, oppure tracciare la mappa dei vari contatti. Ma la regola è quella dell’azione individuale, dove la cosa più importante è fare arrivare le informazioni all’esterno e far saltare i nervi agli occupanti. Come quando nelle cassette della posta o nei parchi appare il simbolo di “Zla Mavka”, in stile “cartoon”, tre donne che sfidano l’occupazione: una massaia con un mattarello, una ragazza in abito tradizionale ucraino, un’altra in atteggiamento “kombat”.
“Mavka la cattiva” negli ultimi giorni ha rilanciato i contenuti di media ufficiali dalla Crimea che hanno diffuso le immagini di donne provenienti dalla parte occupata della regione di Kherson arrestate perché senza passaporto russo, e avviate ai procedimenti previsti per gli «stranieri irregolarmente soggiornanti». Solo che non potranno essere rimpatriate in Ucraina. E allora spariscono fino a quando non riappaiono davanti a un giudice. Ma a Mosca, dopo 1.800 chilometri di deportazione. Come è accaduto ai 23 ucraini dati per dispersi mesi fa e nei giorni scorsi fotografati nelle gabbie di un tribunale russo, accusati di «mancata collaborazione» con i nuovi padroni.

Una lezione obbligatoria di preparazione militare per gli studenti dei territori occupati

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Giovedì il servizio di sicurezza russo Fsb ha accusato le agenzie di spionaggio ucraine di aver cercato di reclutare cittadini russi per ottenere informazioni militari sui rappresentanti delle autorità d’occupazione. Kiev, sostiene l’intelligence russa, avrebbe usato una compagnia privata già bandita da Mosca. È l’americana “Rand corporation”, nell’orbita del dipartimento della Difesa Usa, che dispone di ricercatori in tutto il mondo. Contattata dalle agenzie di stampa internazionali, Rand non ha voluto commentare le accuse dei servizi segreti russi.
Dall’anno scolastico partito nel settembre del 2022, il regime di occupazione non si risparmia. Premessa: «La conoscenza della storia rende possibile non solo valutare gli eventi del passato, ma anche in una certa misura di prevedere il futuro», avverte uno dei nuovi libro di testo. Le pagine alternano fatti reali a ricostruzioni falsificate della cronaca recente. Per persuadere e confondere. E instillare il dubbio da cui poi muove il lavaggio del cervello. «Quindi sii vigile – si legge in un altro dei manuali scolastici –. Pensa: perché, perché e per cosa alcuni “oppositori”, “leader dell’opposizione”, “blogger”, ecc. “confezionano le notizie”. Nell’interesse di chi? Pensaci».
Una questione non ammette domande né ripensamenti. E’ scritto a pagina 408, accanto a una foto del presidente russo. Recita: «Putin: “Le persone che vivono a Lugansk e Donetsk, Kherson e Zaporizhia diventano nostri cittadini, per sempre”».

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