"La via del dialogo deve rimanere
sempre una via auspicata e aperta, che va sempre privilegiata e
quindi da tentare continuamente in tutte le sedi possibili. È
molto importante il ruolo della comunità internazionale che ha
messo finalmente l'occhio su questa situazione, un occhio
operativo e non accademico". Lo ha detto il presidente della Cei
e arcivescovo di Genova, cardinale Angelo Bagnasco, commentando
l'avanzata dell'Isis in Libia.
Secondo il presidente della Cei, la via del dialogo "va sempre
privilegiata" ma "bisogna sempre essere in due a dialogare,
altrimenti diventa un monologo inconcludente".Parlando
dell'intervento dell'Onu, ha aggiunto: "Speriamo tutti che di
fronte a questa istanza suprema a livello mondiale si possano
trovare soluzioni adatte, adeguate per riportare la giustizia e
la pace in questi territori che hanno diritto di vivere nella
serenità e nella pace perché è la povera gente che ci rimette".
"La speranza -ha spiegato Bagnasco
ricordando l'appello rivolto ieri ai terroristi dell'Isis durante
la messa celebrata nella cattedrale di Genova- è che quella luce
di umanità che è nel cuore di ogni uomo non venga mai spenta
totalmente e possa quindi riaccendersi, riattivarsi e rinnovarsi.
È quello che ci auguriamo e che ho chiesto, in maniera molto
umile e indiretta, dal pulpito della nostra cattedrale a questi
uomini del terrore che sembra abbiano rinunciato alla propria
umanità in nome di un progetto assolutamente perdente nella
storia".
"Noi - ha affermato il cardinale - crediamo
ancora a questa possibilità e ci auguriamo che accada anche se
non possiamo tacere tutto l'orrore di fronte a queste
manifestazioni e esibizioni di brutalità, di ferocia, di
violenza".
"Secondo me - ha proseguito - sono il segno della consapevolezza di
questi uomini di aver perso: questa ideologia, questo fanatismo
ideologico non può credere di vincere la storia. La storia dei
diritti, delle libertà giuste, della civiltà vera, del rispetto
di tutti e di tutte le posizioni va avanti inesorabile e - ha
concluso Bagnasco - non può esserci nessuna forza, neanche così
feroce, che possa fermarla".