L’allarme sul Pnrr sbarca dentro la manovra Meloni: per far fronte ai ritardi (da lei stessa denunciati) e alle lamentele di sindaci e governatori sui fondi insufficienti per realizzare le opere, la premier agginge un 10% alle somme relative ai bandi che saranno avviati nel 2023 per compensare così i maggiori costi procurati dall’aumento del costo dei materiali. È la novità principale del primo testo scritto della manovra da 35 miliardi di euro approvata lunedì dal Consiglio dei ministri. Conferma l’impianto principale già illustrato, che riscrive il reddito di cittadinanza, taglia il cuneo fiscale e introduce “Quota 103” per le pensioni. Ma spuntano anche altre novità: c’è lo stop per due anni dell’adeguamento delle multe all’Istat, spunta un fondo per la sovranità alimentare e arrivano nuove esenzioni all’obbligo di accettare pagamenti, sotto i 30 euro, con bancomat e carte di credito. E aumentano le accise sulle sigarette: quasi 70 centesimi a pacchetto. Non trovano invece spazio la tassa sulle consegne a domicilio, la cosiddetta “Amazon tax”, e l’aumento di quella sulle vincite da giochi d’azzardo. La bozza della legge di Bilancio (ancora non è definitiva) che approderà alla Camera solo domani, se non all’inizio della prossima settimana, è un testo in 136 articoli, divisi in 15 capitoli. Uno dei primi è quello fiscale.
Tassa piatta per gli autonomi. Alcune riducono la pressione, come la Flat tax incrementale per gli autonomi, che però arriva con un “paletto”: il forfait al 15% si applica fino a 85mila euro ma salta, in modo retroattivo, se il contribuente poi supera i 100mila euro di ricavi. Nella stessa direzione di alleggerimento vanno anche la proroga delle agevolazioni per l’acquisto per la prima casa per gli “under 36” e l’aliquota Iva ridotta al 5% anche per i seggiolini auto per i bimbi, oltre a pannolini, cibo per l’infanzia e assorbenti.
La nuova “tregua fiscale”. Si definisce meglio con ben 10 diverse modalità di regolarizzazione, tra cui lo stralcio delle cartelle fino a 1.000 euro inviate entro il 2015 che scatterà dal 31 gennaio 2023, e diverse forme di “ravvedimento” per chi non ha versato quanto doveva.
Rivalutazione delle pensioni. Viene rivisto il meccanismo di indicizzazione, comprese le minime, per il biennio 2023-2024. Si va dalla rivalutazione al 100% dei trattamenti pensionistici pari o inferiori a 4 volte il minimo fino alla rivalutazione al 35% di quelli che superano la minima di dieci volte. Sempre per contrastare l’inflazione, gli assegni più bassi sono ulteriormente aumentati su base mensile (1,5 punti percentuali per l’anno 2023 e di 2,7 punti per il 2024).
“Quota 103”. Per le nuove uscite, si introduce il meccanismo di “pensione anticipata flessibile’”: è confermato il tetto per cui, fino al raggiungimento dell’età pensionabile, l’assegno non può superare di 5 volte (circa 2.600 euro) il valore delle pensioni minime . Per i lavoratori arriva invece il taglio di due punti del cuneo fiscale, aumentato al 3% per chi percepisce uno stipendio, di tredici mensilità, non superiore a 1.538 euro.
Inoltre arriva una spinta agli investimenti per le Olimpiadi Milano Cortina: sono stanziati 400 milioni di euro per la realizzazione del Piano complessivo delle opere per i Giochi invernali del 2026. Un’ultima novità di rilievo introdotta è un fondo per la sovranità alimentare da 25 milioni di euro per il 2023 (e altrettanti per ciascuno dei tre anni successivi), con l’obiettivo di “rafforzare il sistema agricolo e agroalimentare nazionale” garantendo la sicurezza delle scorte.