
MARCO ZACCAGNINI / ipa-agency.net
«Sammy era curioso di tutto, studiava tanto per andare in fondo ad ogni cosa. Per questo, dare il suo nome a un istituto scolastico per noi è veramente una cosa bellissima». Così, visibilmente commossa e con accanto il marito Amerigo, la mamma di Sammy Basso, Laura Lucchin ha commentato l’intitolazione a suo figlio dell’istituto omnicomprensivo di Montenero di Bisaccia (Campobasso), la prima scuola in Italia intitolata al biologo vicentino morto nell’ottobre scorso, a 28 anni per una rara malattia, la progeria. La cerimonia è culminata con lo scoprimento della targa all’ingresso della scuola, il tutto all’insegna della commozione ma anche di quella gioia che è sempre stata una delle cifre della giovane esistenza di Sammy. Il vescovo della diocesi di Termoli-Larino, Claudio Palumbo, ha quindi impartito la benedizione ai presenti, compresi alcuni familiari e amici di Sammy provenienti dal Veneto e tanti abitanti di questo borgo del Molise, posto su un colle che guarda verso il mare.
Nel corso della giornata, i coniugi Basso hanno incontrato e dialogato a lungo con gli studenti di Montenero, una scuola che va dalla sezione dell’infanzia ad un Professionale per l’industria e l’artigianato, passando per primaria e secondaria, con sedi anche nel vicino paese di Mafalda. Gli studenti hanno ascoltato la testimonianza dei genitori di Sammy e hanno donato loro lavori manuali e disegni, compreso quello di una salamandra, simbolo di quella associazione che la famiglia Basso ha fondato per portare avanti non solo il ricordo, ma anche il messaggio e l’operato di Sammy nel campo delle malattie rare.
«Siamo sempre stati felicissimi di avere Sammy come figlio – ha aggiunto la signora Laura - anche se non è stato semplice. Ma aver avuto Sammy con noi per quasi 29 anni è stata la cosa più bella che potesse capitarci. Aveva una malattia rara, con un’aspettativa di vita bassa, eppure ha scelto di dedicarsi alla conoscenza, alla scienza. Una strada che richiede tempo, studio, sacrificio. Noi però lo abbiamo sempre spronato a fare ciò che sentiva essere giusto, accompagnandolo agli esami, ai laboratori. Lo facevamo con gioia, perché sapevamo quanto ci mettesse il cuore».
Con Montenero di Bisaccia si è collegato anche Giuseppe Valditara, ministro dell’Istruzione, che nei mesi scorsi aveva lanciato la proposta di intitolare una scuola a Sammy, sottolineando proprio come l’istituto molisano «ha saputo cogliere la sfida che avevo lanciato alle scuole italiane: Sammy è stato un protagonista meraviglioso, una testimonianza straordinaria. Dobbiamo - proprio in una scuola, proprio nelle scuole - ricordare questa sua testimonianza».
E non è neppure un caso che questa scuola molisana ricopra il ruolo di una sorta di “presidio” su un territorio che si va spopolando, come tante altre aree interne italiane, e al tempo stesso di integrazione molto riuscita: sono sempre più numerosi, infatti, i bambini e i ragazzi figli di lavoratori provenienti da Albania, Romania, Marocco, Cina che ogni mattina riempiono quello che ora si chiama “Istituto omnicomprensivo Sammy Basso”.