martedì 8 aprile 2025
Dopo due anni di indagini, e a poche ore dalla visita nell'anfiteatro romano dei reali britannici Carlo e Camilla, l'Antitrust ha irrogato le sanzioni per pratica commerciale scorretta
Dopo la clamorosa istruttoria dell'Antitrust ci si attende una “normalizzazione” della gestione dei biglietti per il Colosseo

Dopo la clamorosa istruttoria dell'Antitrust ci si attende una “normalizzazione” della gestione dei biglietti per il Colosseo - .

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Che siano stati i reali britannici a riportare le modalità di accesso al Colosseo dentro i canoni della trasparenza e della legalità, non lo sapremo mai. Fatto sta che, dopo circa due anni di indagini, proprio qualche ora prima della visita di Carlo e Camilla nell’anfiteatro romano più grande e famoso del mondo, l’Antitrust ha irrogato una maximulta ai servizi di biglietteria del Parco Archeologico del Colosseo, per la prolungata indisponibilità di biglietti di accesso all'area, anche a causa dell'accaparramento tramite bot e altri strumenti automatizzati. L'Autorità garante della Concorrenza e del mercato ha sanzionato per quasi 20 milioni di euro la Società Cooperativa Culture (CoopCulture), che ha gestito il servizio ufficiale di vendita dei biglietti dal 1997 allo scorso anno, e gli operatori turistici Tiqets International, GetYourGuide Deutschland, Walks, Italy With Family, City Wonders Limited e Musement.

L'istruttoria era stata avviata a luglio 2023 dopo che l'Antitrust aveva raccolto elementi informativi che evidenziavano la sostanziale impossibilità di acquistare online biglietti per l'ingresso al Parco Archeologico. CoopCulture ha subito una sanzione amministrativa di 7 milioni, «perché ha contribuito, in piena consapevolezza, al fenomeno della grave e prolungata indisponibilità dei biglietti di ingresso al sito a prezzo base. In particolare - informa l’Antitrust - CoopCulture da un lato non ha adottato iniziative adeguate per far fronte all'accaparramento dei titoli di accesso con metodi automatizzati; dall'altro, ha riservato significativi quantitativi di biglietti alla vendita abbinata alle proprie visite didattiche, da cui traeva rilevanti benefici economici. Essa ha così costretto i consumatori a rivolgersi a tour operator e a piattaforme che rivendevano biglietti abbinati a servizi aggiuntivi (ad esempio guida turistica, pick up, salta fila) e a prezzi notevolmente più alti».

L'Autorità ha quindi irrogato sanzioni pecuniarie anche ai sei operatori turistici, che hanno acquistato biglietti con bot o altri strumenti automatizzati, contribuendo al fenomeno del rapido esaurimento dei biglietti a prezzo base sul sito del concessionario CoopCulture. «Così facendo - si legge nel provvedimento - questi operatori si sono avvantaggiati della sistematica indisponibilità di biglietti che ha costretto i consumatori che volevano visitare il Colosseo a reperirli in questo modo a prezzi anche molto più alti perché abbinati ai servizi aggiuntivi offerti da loro o da altri operatori turistici». Tutti i soggetti multati avrebbero violato articoli diversi del Codice del consumo.

«Accogliamo con favore la decisione dell’Autorità garante – ha dichiarato Natalino Gisonna, presidente di Cna Turismo e commercio Roma –. Si tratta di un intervento importante a tutela della concorrenza e della trasparenza del mercato, a garanzia dei turisti e degli operatori del settore che lavorano nel rispetto delle regole. È urgente – ha concluso – rafforzare i presidi contro ogni forma di monopolio e distorsione del mercato». In una nota, il Codacons ha precisato che «il caso del Colosseo è l’ennesima dimostrazione che in Italia l’odioso fenomeno del secondary ticketing prosegue senza sosta». I biglietti di concerti ed eventi, ma anche quelli di ingresso ad importanti siti culturali come il Colosseo, ha quindi ammonito il presidente Carlo Rienzi, «spariscono a tempo di record dai canali ufficiali per comparire sui siti secondari a prezzi maggiorati, raggiungendo in alcuni casi livelli astronomici». Per il presidente dell’Unione nazionale Consumatori, Massimiliano Dona, il provvedimento sanzionatorio è «un’ottima notizia. Si trattava di una situazione vergognosa». Mentre Martina Donini, presidente di Udicon (Unione per la difesa dei consumatori), ricorda: «Siamo stati l’unica associazione dei consumatori a denunciare un sistema opaco, caotico e penalizante per cittadini. Il Colosseo deve tornare ad essere un luogo per tutti, non una giungla digitale».

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