La donna e la figlia morte di fame e di stenti
Abbraccia la bimba, sua figlia. Un ultimo gesto di protezione, forse per ripararla dal sole a picco, dal caldo o per consolarla. Hanno fame e sete, non hanno nulla. La foto riflette e testimonia l'orrore delle violenze e delle deportazioni che stanno subendo i migranti subsahariani, gli africani con la pelle nera, in Tunisia. Rintracciati per strada, caricati sui pulman e abbandonati nel deserto al confine con la Libia. Qui, senza acqua ne cibo, sono in pochi a sopravvivere e a essere messi in salvo da chi li trova, sfiniti. L'immagine (che è solo una di una lunga serie) è stata scattata dalla polizia libica.
In vista della imminente Conferenza Internazionale Mena e Migrazioni di domenica prossima, 23 luglio, che riunirà le delegazioni diplomatiche di diversi Paesi della sponda sud del Mediterraneo, 27 organizzazioni della società civile scrivono alla premier Giorgia Meloni per esprimere preoccupazione e chiedere di considerare le implicazioni di partenariati strategici per la gestione dei flussi migratori "con governi autoritari e non trasparenti, tra cui Egitto e Tunisia, e con la Libia, teatro di crimini contro l'umanità".