Le politiche familiari ripartono dal basso. Che vuol dire raccogliere le buone prassi del territorio, metterle in rete, raccontarle all’amico amministratore che abita nel paese vicino e moltiplicare per due, per tre, per cento le iniziative che servono per espandere il bene comune a misura di famiglia. Semplice no? E forse inevitabile, visto il vuoto di politiche familiari su scala nazionale. La filosofia che sta alla base delle reti di 'Comuni amici della famiglia' è tutta qui. Trasformare il meglio del 'local' in 'glocal', ma sempre su scala ridotta. Un grande puzzle dove le tesserine sono autonome ma unite all’interno di una sola, grande cornice. È proprio lo spirito della nuova rete battezzata ieri a Milano che sancisce l’alleanza familiare di alcuni Comuni della Brianza e del Nord Milanese (Besana Brianza, Brugherio, Giussano, Muggiò e Seveso).
Luogo di incontro e di confronto che va ad aggiungersi alle altre reti già esistenti, con modalità diverse, in altre regioni, dal Veneto alla Calabria, dalla Toscana alla Sardegna. L’iniziativa è promossa dal Forum delle associazioni familiari, in collaborazione con Afi, Acli e Scuola di economia civile. «Stiamo cercando di trovare un sistema per mettere a punto una metodologia operativa – osserva il presidente del Forum, Gigi De Palo – in grado di gestire tutti i Comuni che desiderano mettersi in rete per scambiare buone pratiche». Ma, come detto, sempre nel rispetto dell’identità locale, nella convinzione che una rete sia più forte quanto più simili e più coesi sono gli anelli che la compongono. In altre parole, una rete che collegasse, in modo indistinto, Aosta con Bari avrebbe poche speranze di essere incisiva. Meglio tante piccole reti locali, capaci di intercettare i bisogni reali del territorio. E poi, al di sopra una sorta di 'federazione' di cui il Forum, con i suoi 3 milioni e mezzo di famiglie associate, risulta il garante più affidabile. Il progetto dei 'Comuni amici della famiglia' è stato affidato a Roberto Bolzonaro, già vicepresidente del Forum, 25 anni di esperienza nel campo dell’associazionismo familiare, che da alcuni mesi sta girando l’Italia per parlare con i sindaci, spiegare il progetto, dare conto delle risorse che la rete potrebbe attivare.
«Cosa ci proponiamo? Possiamo parlare di una rete delle reti – sottolinea Bolzonaro – capace di promuovere e diffondere buone pratiche per lo sviluppo e la qualificazione di politiche per la famiglia che valorizzino e potenzino le capacità, le idee, le esperienze concrete, stimolando la partecipazione delle famiglie stesse». Ieri, presentando la nuova rete del Milanese, il presidente del Forum lombardo, Nino Sutera, ha sollecitato a cercare nuove strade «per coniugare la carenza di risorse con la necessità di offrire servizi di qualità a tutte le famiglie ». Anche perché, ha fatto notare, visto il fallimento dei modelli economici dominanti negli ultimi decenni, serve un nuovo welfare fondato sulla collaborazione fra ente pubblico, impresa e società civile». Sulla stessa linea Cesare Palombi, responsabile nazionale per l’Afi (Associazione delle famiglie) del progetto 'Comuni amici della famiglia'. «Il nostro percorso – racconta – è iniziato con la lettera pastorale del cardinale Tettamanzi, arcivescovo emerito di Milano, 'Famiglia diventa anima del mondo' e poi con un’attenzione crescente per l’economia civile e con il consumo consapevole. Oggi crediamo fermamente che solo un’alleanza tra famiglie possa cambiare questa economia che uccide».
Il Forum: così diffondiamo dal basso buone politiche familiari
© Riproduzione riservata