Il cardinale Zuppi durante una celebrazione mariana - Agenzia Romano Siciliani
È nato spontaneamente in occasione del primo anniversario della nascita al Cielo di Carlo Casini: è il “Rosario del 23” proprio perché questa comunione di preghiera raccoglie online tante persone ogni 23 del mese; il giorno è collegato al 23 marzo 2020, giorno in cui Carlo Casini è nato al Cielo. Le introduzioni dei sacerdoti e i pensieri di Carlo su cui meditare mensilmente sono stati pubblicati al momento in libretti (piccoli ma molto densi) intitolati “Un pensiero di Carlo”. La prefazione al terzo volumetto è del presidente della Conferenza episcopale italiana, cardinale Matteo Zuppi. Una prefazione intensa e soave (la proponiamo in questa pagina) che ci rende prossimi a una preghiera mariana particolarmente cara alla Chiesa e ce la fa apprezzare per il suo intimo legame con Colui che si offre a noi come Via, Verità e Vita. Un legame che abbraccia la testimonianza di Carlo Casini. Una testimonianza che lascia trasparire sempre di più la luminosa interiorità di un uomo che ha donato la sua vita per il bene della società e della Chiesa. (Marina Casini)
Per aderire al Rosario del 23 scrivere a: rosariodel23concarlo@gmail.com
Quanto ci aiuta l’insistenza della ripetizione! Ci libera dalla convinzione che pregare significhi grandi emozioni, o confondiamo l’invocazione con la poesia (spesso è vero il contrario, cioè che la poesia è preghiera inconsapevole, ma non è detto che ogni preghiera debba essere poesia! Nel Vangelo è spesso drammatica richiesta di aiuto). La preghiera del Rosario è basata sulla ripetizione. E proprio questa ci aiuta ad andare in profondità, a sperimentare nell’insistenza dolce gli infiniti significati e a trovare le tante richieste che solo la profondità può far emergere. La preghiera sgorga dall’insistenza fiduciosa che penetra nell’anima raggiungendo un livello molto profondo dove – con e per Maria – ci uniamo a Gesù; è una preghiera che ci aiuta a vedere meglio, interiormente, con gli occhi dell’anima, la presenza del Signore in tutte le realtà della vita. Vediamo l’amore di Gesù attraverso quello della Madre, a cui siamo affidati e che – non dimentichiamolo – ci è affidata!
Nella mia famiglia – eravamo sei figli – l’estate durante le vacanze l’appuntamento, sul far della sera, con la preghiera del Rosario era quotidiano. Essendo ragazzi, ogni tanto capitava che qualcuno cercasse di svignarsela, ma sono grato ai miei genitori per averci insegnato a stare vicino a Maria, facendocela conoscere come nostra Madre, Madre della Chiesa, che ci accompagna e ci aiuta a custodire la nostra intima amicizia con Dio Padre, di cui noi siamo i figli. E anche a comprendere lo spazio della preghiera, necessario sempre, tanto più in una dimensione digitale che rende tutto rapido e superficiale. Per questo sono contento di questa iniziativa chiamata “Rosario del 23” che riunisce qualche centinaio di persone, permettendo a tanti di vivere o rivivere la grande spiritualità di Carlo Casini, uniti nella profonda riconoscenza per la testimonianza di tutta la sua vita. Non dobbiamo fare chissà cosa: non c’è niente di spettacolare, di stravolgente, ma c’è quello che conta e rende tutto amato, tenero, intimo: l’umile ritrovarsi, la ripetizione che ci aiuta ad andare in profondità, la fraternità tra noi.
L’episodio evangelico che maggiormente mi affascina è quello delle nozze di Cana, perché vi vediamo l’intercessione di Maria per la gioia dell’umanità. Attraverso la mediazione della Vergine presso Cristo, Lui compie il suo primo miracolo, perché non può rifiutarLe nulla... Questo miracolo nel Vangelo di san Giovanni racconta l’epifania di Gesù, la manifestazione della sua divinità. Maria si rende conto del problema, la mancanza di vino per la festa, fa sua la preoccupazione degli sposi novelli e dice ai domestici di fare “quello che dirà” suo figlio. Oggi la Madonna continua a invitarci a fare ciò che Cristo dice, a vivere il Vangelo, affinché la nostra gioia sia perfetta e la nostra vita, nonostante le tante difficoltà, sia una festa.
Ma la festa ancora più grande e gioiosa ci aspetta in Cielo. È proprio Maria che nella sua Assunzione ci mostra la via del Cielo che Gesù ha aperto, lì è il nostro futuro con loro! Medito spesso questo mistero nella basilica di Santa Maria in Trastevere, davanti al grande mosaico regale che, al centro, presenta Gesù e Maria seduti sullo stesso trono, il Figlio che abbraccia la Madre in un abbraccio pieno di tenerezza. Lei è nella pienezza della vita divina, lì ci aspetta e lì ci attira. Lì vivremo la pienezza della comunione fraterna. Questo è il nostro benedetto destino.
Questa prospettiva illumina la vita terrena di ciascuno di noi e ci fa comprendere molto bene perché è necessario parlare della vita umana in modo alto, positivo, propositivo, superando il male con il bene. E questo richiede un cambiamento a noi e alla nostra relazione, con l’intelligenza dell’amore. C’è tanta bellezza dentro la vita, anche quando ci sono ostacoli, difficoltà, paure, momenti bui. È questo ciò che Carlo Casini ha insegnato e testimoniato con operosa tenacia e amore verso tutti, e lo ha fatto fino alla fine. I suoi pensieri, la sua opera, le iniziative da lui promosse, le proposte da lui ideate, la sua interiorità che a poco a poco sta emergendo sempre di più, sono un bene anche per la Chiesa, sono una bussola, sollecitano ancora oggi una risposta e aprono una strada. Maria Regina della Pace e Madre della Vita, prega per noi.
Presidente della Conferenza episcopale italiana