
Don Ciotti celebra la Messa alla Comunità del Chicco di Ciampino
«Questo è un tabernacolo, questa è terra di Dio, qui tra voi c’è Dio, lo vedo nei vostri occhi». Occhi di disabili mentali gravi. Occhi di operatori, volontari, genitori. Occhi che sorridono per queste parole. A pronunciarle è don Luigi Ciotti, fondatore e presidente del Gruppo Abele e di Libera. Non parla di mafie e corruzione il “parroco di strada”, come lo chiamò padre Michele Pellegrino, arcivescovo di Torino, quando lo ordinò sacerdote. E sulla strada don Luigi ha incontrato tante fragilità. Come qui alla Comunità del Chicco di Ciampino, alle porte di Roma dal 1981: 30 disabili tra 22 e 70 anni (tra i quali mio figlio Edoardo), 20 residenziali e 10 semiresidenziali, 35 operatori, 20 volontari tra i quali 9 stranieri e 4 giovani del Servizio civile.

Un momento della liturgia eucaristia nella comunità romana per disabili - .
Sette laboratori di artigianato e musica, fisioterapia, giardinaggio e orto. Qui è venuto papa Francesco il 13 maggio 2016 per uno dei “Venerdì della misericordia” giubilari, un «segno contro la cultura dello scarto». Oggi per i disabili è un’altra giornata speciale. Don Luigi, che di papa Francesco è molto amico, li è venuti a trovare, a celebrare Messa e poi a pranzo con loro. E dona loro parole profonde e di dolcezza. «Dio è qui perché lui ama tutti, tutti, ma preferisce i fragili, quelli che faticano, che soffrono. E quelli che li sostengono e accompagnano. Qui è proprio come quel passo del Vangelo in cui Gesù dice «“io non sono venuto per quelli bravi, giusti, perfetti, i farisei, ma per i pubblicani, gli ultimi”».
Ultimi come quei ragazzi seduti a terra davanti all’altare, con le loro gravi disabilità, ma oggi in prima fila davanti al Signore. Come gli altri disabili che, invitati da don Luigi, alzano la loro preghiera. Nadia prega «per i nostri amici sacerdoti», compreso il vescovo di Albano, don Vincenzo Viva, molto affezionato al Chicco. Alcuni sono presenti, così come suor Geneviève, la suora dei giostrai, 80 anni di vitalità, amica di papa Francesco e amica anche del Chicco.
Daniele prega per don Ciotti e lui aggiunge: «Io sono una piccola cosa, sono parte di un “noi”». Danilo trasforma la sua preghiera in una domanda. «Per quale squadra fai il tifo?». Questa volta a sorridere è il sacerdote. «Come tanti immigrati a Torino sono diventato un tifoso della Juventus. Ma ora il mondo del calcio non mi piace più, troppi soldi, troppe cose brutte». Parole che fanno riemergere il don Luigi della legalità che però è sempre lui. Come al momento del segno della pace, quando scende tra disabili e operatori. Per tutti ha una carezza ricambiata da lacrime e abbracci. È davvero una festa questa Messa, un incontro di amici, come la sindaca di Ciampino, Emanuela Colella. Un incontro con quell’Amico in Cielo che preferisce i più fragili. I canti accompagnati da strumenti facili per chi ha poca abilità, ma tanta voglia. Attività terapeutica, fino a costituire un gruppo musicale, la “Chicco Sband” che si esibisce anche all’esterno della Comunità.

Volontari e disabili del "Chicco" durante la Messa celebrata da don Luigi Ciotti - .
È il momento della benedizione. Don Luigi si avvicina a Ellenia, bloccata in carrozzina ma attentissima per tutta la celebrazione. Le chiede di impartire con lui la benedizione, «chiediamo a Dio di darci una bella pedata, la dolce pedata di Dio, perché ognuno di noi faccia di più accanto ai nostri fratelli più fragili». Ellenia sorride mentre dolcemente don Luigi benedice con la sua mano. Un applauso accompagna questo ultimo intenso gesto. Ci aspetta un allegro pranzo tutti insieme. Anche gli uomini che tutelano don Luigi. Hanno seguito la Messa come fanno sempre, ma ora hanno gli occhi lucidi. «Queste sono le cose importanti, quelle che contano davvero nella vita», mi dice il caposcorta, guardando disabili e operatori. Parole che segnano. Qui davvero c’è Dio e c’è l’uomo.