
L'aula del Senato
«La morte medicalmente assistita non è un diritto. Questo deve essere molto chiaro. Con le note sentenze, a partire da quella del 2019 per arrivare a quella del 2024, la Corte costituzionale ha modificato l'articolo 580 del Codice penale, individuando solo una scriminante. Di fronte a questo, il grande tema su cui ci si confronta da anni è se fare o meno una legge». Lo dichiara il senatore Pierantonio Zanettin (FI) che da relatore «di un testo su cui abbiamo fatto un lunghissimo percorso di audizioni» ricorda che «quasi tutti gli auditi hanno concordato sulla necessità di un intervento normativo. Oggi stiamo lavorando e ricercando il più ampio consenso possibile». «Nel testo – aggiunge Zanettin – abbiamo inserito, oltre ai principi già indicati dalla Corte, anche quello che riguarda il percorso di cure palliative. Un punto che pone altri problemi, soprattutto perché queste cure non sono disponibili su tutto il territorio nazionale. Va anche chiarito che in questo caso non vanno considerate un Trattamento sanitario obbligatorio. Chi chiede la morte medicalmente assistita perché soffre dolori insopportabili può essere considerato del tutto capace di intendere e volere? Le cure palliative che attenuano o eliminano il dolore a mio giudizio hanno il compito di mettere il malato che richiede il suicidio assistito in una condizione di più libera determinazione della propria volontà. Questi sono i temi complicatissimi, difficilissimi, sui quali ci stiamo confrontando. Per questo non possiamo procedere di fretta, come qualcuno chiede, perché rischiamo di andare fuori strada. Però il percorso c'è e lo stiamo portando avanti con serietà».