domenica 30 marzo 2025
Nel testo distribuito per iscritto, Francesco cita con preoccupazione le tensioni Sud Sudan e la guerra in Suda, invitando a pregare per la martoriata Ucraina, la Palestina, Israele, Libano e Congo.
I fedeli in piazza san Pietro domenica 30 marzo

I fedeli in piazza san Pietro domenica 30 marzo - ANSA

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C'è tutto il mondo che soffre, nel testo dell'Angelus di papa Francesco, distribuito per iscritto per la settima domenica consecutiva. La prima fu il 16 febbraio, due giorni dopo il ricovero al Gemelli. Anche in questa Quarta di Quaresima, dunque, a motivo della convalescenza del Pontefice, le parole del Papa sono state mediate dal discorso scritto. Francesco fa riferimento alle situazioni di guerra presenti nel mondo e invita a pregare per la pace. E accenna anche alla sua malattia. «Carissimi - scrive infatti -, viviamo questa Quaresima, tanto più nel Giubileo, come tempo di guarigione. Anch'io la sto sperimentando così, nell'animo e nel corpo». Di qui anche il suo ringraziamento «di cuore» a «tutti coloro che, a immagine del Salvatore, sono per il prossimo strumenti di guarigione con la loro parola e con la loro scienza, con l'affetto e con la preghiera». Papa Francesco sottolinea ancora che «la fragilità e la malattia sono esperienze che ci accomunano tutti; a maggior ragione, però, siamo fratelli nella salvezza che Cristo ci ha donato».

Domenica scorsa, come si ricorderà, il Papa usciva dal Gemelli e si mostrava brevemente in pubblico, per la prima volta dal momento del ricovero, affacciandosi in carrozzina al balconcino del decimo piano Policlinico, dove si trovava il suo appartamento. Quindi, prima di fare rientro a Casa Santa Marta, faceva tappa a sorpresa anche a Santa Maria Maggiore. Questa volta invece solo il testo scritto. Nei giorni scorsi la Sala Stampa ha fatto sapere comunque che la convalescenza prosegue senza intoppi, tra cure, preghiera e il lavoro di esame dei dossier che gli vengono trasmessi dai vari dicasteri della Curia Romana.

Nel testo scritto per l'Angelus di domenica 30 marzo, Francesco rivolge un pensiero per il Myanmar devastato dal terremoto e lancia un nuovo appello per la pace: «Continuiamo a pregare per la pace: nella martoriata Ucraina, in Palestina, Israele, Libano, Repubblica Democratica del Congo e Myanmar, che soffre tanto anche per il terremoto". Il Papa guarda poi alla difficile situazione in Sud Sudan, Paese che da anni è alla sua attenzione e che ha anche visitato nel febbraio del 2023: «Seguo con preoccupazione la situazione in Sud Sudan. Rinnovo il mio appello accorato a tutti i leader, perché pongano il massimo impegno per abbassare la tensione nel Paese. Occorre mettere da parte le divergenze e, con coraggio e responsabilità, sedersi attorno a un tavolo e avviare un dialogo costruttivo. Solo così sarà possibile alleviare le sofferenze dell'amata popolazione sud-sudanese e costruire un futuro di pace e stabilità».

«E in Sudan - prosegue il Papa - la guerra continua a mietere vittime innocenti. Esorto le parti in conflitto a mettere al primo posto la salvaguardia della vita dei loro fratelli civili; e auspico che siano avviati al più presto nuovi negoziati, capaci di assicurare una soluzione duratura alla crisi. La Comunità internazionale aumenti gli sforzi per far fronte alla spaventosa catastrofe umanitaria». Il Pontefice però registra anche buone notizie: «Grazie a Dio ci sono anche fatti positivi: cito ad esempio la ratifica dell'Accordo sulla delimitazione del confine tra il Tajikistan e il Kyrgyzstan, che rappresenta un ottimo risultato diplomatico. Incoraggio entrambi i Paesi a proseguire su questa strada». Infine la preghiera a «Maria, Madre di misericordia« affinché «aiuti la famiglia umana a riconciliarsi nella pace» e il commento al Vangelo del giorno (la parabola del Figliol prodigo): «Gesù rivela il cuore di Dio: sempre misericordioso verso tutti; guarisce le nostre ferite perché possiamo amarci come fratelli».

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