Studenti della "Kamloops Indian Residential School" in una foto del 1937 - Ansa / National Center for Truth and Reconciliation
Si svolgerà dal 17 al 20 dicembre prossimi la visita in Vaticano di una delegazione delle popolazioni indigene del Canada, che sarà ricevuta in udienza da papa Francesco. Ad annunciare le date è la Conferenza episcopale canadese (Cccb), che già aveva fatto filtrare l'iniziativa. In una nota i vescovi dichiarano che l'obiettivo è quello di "favorire incontri significativi di dialogo e di guarigione". Della delegazione faranno parte, infatti, anche rappresentanti dei nativi canadesi sopravvissuti delle Scuole residenziali, ovvero la rete di istituti formativi amministrati dalla Chiesa in cui venivano obbligatoriamente cresciuti, lontani dalle famiglie, i figli dei nativi.
"Papa Francesco - scrivono i vescovi canadesi, come riporta Vatican News - è profondamente impegnato ad ascoltare direttamente i popoli indigeni, esprimendo la sua sentita vicinanza, affrontando l'impatto della colonizzazione e il ruolo della Chiesa nel sistema delle scuole residenziali, nella speranza di rispondere alla sofferenza delle popolazioni native e ai continui effetti del trauma intergenerazionale". I presuli si dicono quindi, "profondamente gratificati dallo spirito di apertura del Santo Padre", il quale "generosamente" terrà "incontri personali con ciascuno dei tre distinti gruppi di delegati - First Nations, Métis e Inuit - nonché un'udienza finale con tutti i delegati insieme il 20 dicembre".
Al contempo, la Cccb informa che la delegazione vedrà la partecipazione di "un gruppo diversificato di 'Anziani/Custodi della conoscenza, sopravvissuti alle scuole residenziali, e di giovani provenienti da tutto il Paese", i quali saranno accompagnati da "un piccolo gruppo di vescovi e di leader indigeni". Infine, i vescovi riaffermano la loro "sincera speranza che questi prossimi incontri portino ad un futuro condiviso di pace e di armonia tra i popoli indigeni e la Chiesa cattolica in Canada".
L'incontro annunciato assume un valore speciale, alla luce dei due recenti e tragici ritrovamenti di spoglie di numerosi alunni delle scuole residenziali. Il primo caso ha riguardato i resti di 215 studenti della "Kamloops Indian Residential School", attiva dalla fine dell'Ottocento alla fine degli anni Sessanta, mentre il secondo episodio è stato quello relativo a 715 tombe anonime ritrovare nei pressi della "Marieval Indian Residential School". Avvenimenti drammatici che hanno scatenato una bufera sulla Chiesa canadese e sui quali papa Francesco si è soffermato all'Angelus del 6 giugno, esprimendo tristezza e solidarietà per l'accaduto rimarcando: "Le autorità politiche e religiose del Canada continuino a collaborare con determinazione per fare luce su quella triste vicenda e impegnarsi umilmente in un cammino di riconciliazione e guarigione".