Le alluvioni hanno flagellato la Somalia provocando 270.000 sfollati. Dopo una prima risposta d’emergenza Medici Senza Frontiere (Msf) ha messo in campo cliniche mobili per portare cure in diverse aree del distretto di Beledweyne, uno dei più colpiti. L'acqua ora si sta ritirando, ma c'è molto da fare per tornare alla normalità. I danni a strade e infrastrutture sono visibili. Acque di fogna e alluvionali si sono mischiate, contaminando i pozzi. Le riserve di cibo sono state spazzate via e pozze stagnanti sono ovunque, creando ambienti perfetti per la proliferazione delle zanzare, che diffondono malaria e altre malattie. L’ospedale distrettuale è stato inondato e le consultazioni mediche sono state interrotte. Da tre ormai settimane la struttura è fuori uso e pochissime forniture mediche potranno essere utilizzate.
L'acqua ora si sta ritirando, ma c'è molto da fare per tornare alla normalità. La salute di tanti è a rischio
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