giovedì 7 gennaio 2021
La foto di Giovanni Battista Luconi Bisti è diventa un'icona della famosa località di montagna. Ora a immortalare il nuovo salto è stato il figlio Paolo.
Quel salto divenuto icona ripetuto 70 anni dopo

Quel salto divenuto icona ripetuto 70 anni dopo - Foto Paolo Luconi Bisti

Madonna di Campiglio, febbraio 1951. È’ l’inverno più nevoso del Novecento. Fino Serafini, maestro di sci e guida alpina, si lancia con gli sci dal tetto dello Chalet Ferrari, per atterrare su un soffice e immenso cumulo di neve. A immortalarlo, in piazza Righi, c’è Giovanni Battista Luconi Bisti, fotografo veneziano trasferitosi lì da poco.

Facile immaginarlo: nel Dopoguerra, quello scatto diventa tra le primissime icone della Campiglio turistica, e, oggi, non c’è in paese edificio di pregio – pubblico o privato – che non ne esponga in bella mostra una copia.

Ma la notizia, ora, è un’altra. Per la prima volta dopo 70 anni, quell’impresa epica è stata ripetuta tale e quale da tre freerider campigliani: Luca Girardi e Andrea Conci con gli sci, Alessandro Bonapace con la tavola. E attenzione: pronto a immortalarli con la stessa “antica” inquadratura (anche se ora la costruzione è decisamente più grande rispetto al Dopoguerra), in quella medesima piazza Righi, c’era il figlio (anche d’arte) del fotografo di allora: Paolo Luconi Bisti, studioso di storia locale, che ormai da anni ha riordinato e interamente digitalizzato l’archivio storico fotografico ereditato dal padre.

Il salto sugli sci, icona di Madonna di Campiglio, ripetuto dopo 70 anni

Il salto sugli sci, icona di Madonna di Campiglio, ripetuto dopo 70 anni - La foto sopra in bianco e nero, scattata 70 anni fa, è di Giovanni Battista Luconi Bisti, la foto sotto di Paolo Luconi Bisti

“In verità – racconta Alessandro Bonapace – questa cosa volevamo già farla anche una decina di anni fa, in un inverno particolarmente abbondante di neve, ma ci era stata negata l’autorizzazione”. Ora, invece, il Comune di Pinzolo – Madonna di Campiglio è una sua frazione – ha detto sì.

A far sbilanciare il sindaco, Michele Cereghini, sono state anche le restrizioni dovute al Covid, che per il primo Natale da 70 anni a questa parte non hanno trasformato il paese di circa 800 anime nella capitale alpina d’Italia. Morale: “La neve è sempre magica – ha commentato l’Azienda per il turismo Madonna di Campiglio Pinzolo Val Rendena, divulgando questa piccola grande impresa –, ieri come oggi”.

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