Il
Senato degli Stati Uniti blocca i tentativi di aprire a maggiori controlli e verifiche per la
detenzione di armi respingendo una proposta di legge volta a incrementare le verifiche. Con
53 voti a favore e 47 contrari, non si raggiunge la soglia dei 60 voti che permette al testo di proseguire il suo iter.
Nonostante la recente
strage a Orlando in Florida, dove 49 persone sono state uccise e 53 ferite da un uomo, Omar Mateen, armato da un fucile d'assalto AR-15 (versione civile del mitragliatore M-16 usato nel Vietnam), nulla è cambiato secondo i senatori degli Stati Uniti. Come se nulla fosse successo, al Congresso continua a svolgersi un dialogo tra sordi. Per la gioia della
potente lobby delle armi, la National Riffle Association (Nra), che sostiene economicamente e in modo assolutamente bipartisan le campagne di molti politici.
Il Senato ha infatti bocciato
4 misure, due presentate dai Repubblicani (maggioranza al Congresso) e due dai Democratici che, simili ma con accenti diversi, prevedevano un giro di vite nelle procedure per comperare un'arma. Le due proposte democratiche prevedevano di
impedire di acquistare armi agli americani inseriti nelle liste dei sospetti dell'Fbi o sull'elenco di quanti non sono autorizzati a salire su un aereo. Le proposte di legge prevedevano anche
controlli più severi sui precedenti criminali e mentali per quanti acquistano armi alle tradizionali fiere delle armi (diffusissime negli Usa e dove non esistono verifiche) e su internet.
I Repubblicani si sono opposti a queste misure in nome dell'anacronistico
II emendamento della Costituzione (approvato nel 1791 quando i giovani Usa non avevano un esercito proprio e costituirono milizie cittadine per difendere il Paese dall'eventuale tentativo della Gran Bretagna di riconquistare le ex colonie perse nel 1766) che garantisce il diritto a "possedere armi".
LA CASA BIANCA: VERGOGNOSO. "Quello che abbiamo visto la
scorsa notte negli Usa è una vergognosa dimostrazione di
vigliaccheria": è durissimo il modo in cui
Josh Earnest,
portavoce della Casa Bianca, condanna il no del Senato alla
stretta sulle armi.
Respingendo i quattro testi di legge presentati - prosegue il
portavoce parlando alla Cnn, "i Repubblicani continuano a
proteggere l'assenza di norme che permette anche persone
sospettate di terrorismo di acquistare armi. Una cosa senza
senso".