.jpg?width=1024)
Cartelli informano sui sintomi e i rischi del morbillo in un centro sanitario di Seminole in Texas (Usa) - Reuters /Texas Tribune
Il senatore repubblicano Bill Cassidy, che è un medico, ha scritto su X: «Tutti dovrebbero essere vaccinati! Non esiste una cura per il morbillo. Nessun vantaggio dal prendere il morbillo. I vertici della Sanità dovrebbero dirlo apertamente, prima che muoia un altro bambino». A rinnovare l’allarme negli Stati Uniti per il diffondersi di una malattia infettiva infantile che gli americani ritenevano ormai relegata agli angoli sanitariamente indifesi del mondo è la morte di un’altra bambina in Texas, la seconda. Domenica il Segretario alla salute, Robert F. Kennedy Jr, notoriamente no-vax, ha partecipato al suo funerale.
Daisy Hildebrand, 8 anni, non aveva patologie pregresse, informano i medici. È morta in un ospedale di Lubbock per complicanze causate dal morbillo. Come gli altri bambini della comunità mennonita, a cui la sua famiglia appartiene, non era vaccinata. A febbraio la stessa comunità cristiana anabattista aveva pianto la morte di Kayley Fehr, 6 anni. Come altri trecento piccoli mennoniti, Daisy e Kayley erano state curate con «budesonide e clairitromicina in aerosol», ha reso noto il ministro. Trattamenti «non ortodossi e non approvati», obietta il sito americano di informazione sanitaria Stat News. Dallo scoppio dell’epidemia, a fine gennaio, sono almeno 642 i casi di morbillo confermati negli Usa. Per la stragrande maggioranza (499) sono stati registrati in Texas. Gli altri per lo più nei vicini New Mexico (54) e Oklahoma (10). In una sessantina di casi è stato necessario il ricovero ospedaliero. Anche un paziente adulto è morto di morbillo, a febbraio. Venticinque anni fa, il morbillo era stato dichiarato «debellato» dagli Usa. Negli ultimi anni, però, si è abbassata la guardia. E il virus, che si trasmette tramite le goccioline di saliva in sospensione aerea, ha ripreso a circolare. Favorito dal terreno di coltura offerto dalle comunità dei non vaccinati.
Arrivato in Texas per partecipare al funerale della piccola Daisy, Kennedy ha ammesso pubblicamente che l’unica strada per evitare queste morti è la vaccinazione: «Il modo più efficace per prevenire la diffusione del morbillo è il vaccino Mpr», ha scritto su X. Pur premettendo che la sua intenzione «era di venire qui in silenzio, per consolare le famiglie e stare con la comunità nel loro momento di dolore» e «per imparare come le nostre agenzie dell’Hhs (il sistema sanitario, ndr) possono collaborare meglio con loro per controllare l’epidemia». Il ministro ha annunciato misure per «rafforzare la capacità di risposta in diverse regioni del Texas, fornire alle farmacie e alle cliniche gestite dal Texas i vaccini Mpr necessari e altri medicinali». Il riferimento è al vaccino trivalente morbillo-parotite-rosolia, che in Italia è obbligatorio per i nati dal 2017 ed era già raccomandato, somministrato gratuitamente dal sistema sanitario.
Nella contea di Gaines, dove si sono celebrati i funerali, è in atto il maggior focolaio di morbillo del Paese: qui si è registrato il 66 per cento dei contagi accertati. Un focolaio che non è mai stato messo sotto controllo. Per due mesi e mezzo il ministro della Salute ha tentato di minimizzare, finché non si sono contati i primi morti. La risposta di Kennedy è stata «terribile», ha commentato Paul Offit, direttore del Centro di educazione al vaccino dell’ospedale pediatrico di Filadelfia, citato dalla Cnn: «La malattia è tornata perché una percentuale significativa di genitori ha scelto di non vaccinare i figli, in larga parte a causa della disinformazione fatta da gente come Kennedy Jr». Per i gruppi no-vax, Daisy sarebbe morta a causa di errori dei medici.