
Concorso presidi nel caos. La prova selettiva, svoltasi lo scorso 18 dicembre per coprire 578 posti di dirigente scolastico, ha fatto emergere gravi irregolarità, con numerosi ricordi di candidati e la sospensione della procedura in Campania. «Se dovessero evidenziarsi illeciti di rilievo penale provvederò personalmente a segnalare alla Procura della Repubblica e alla Procura della Corte dei conti per i profili con rilievo erariale», dichiara il ministro dell'Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, aggiungendo che «non saranno tollerate opacità». Il Ministero, aggiunge Valditara, «continuerà a vigilare attentamente nell'interesse della scuola italiana e dei partecipanti, che con sacrifici e impegno sostengono le prove concorsuali», conclude il Ministro. Già la scorsa settimana, su indicazione del ministro Valditara, è stata richiesta una dettagliata relazione in merito alla situazione del concorso a preside in Campania dove la Direzione scolastica regionale, ha, appunto, disposto la sospensione del calendario degli orali, non ancora iniziati.
«Gli ultimi eventi spingono a una riflessione radicale, che suggerisce di immaginare il superamento dei sempre più vacillanti e malfermi concorsi per esami a dirigente scolastico ovvero a dirigente tecnico, con la costruzione di un sistema di progressione di carriera verso i ruoli superiori - esclusivamente per titoli - del personale docente - sottolinea il presidente di Dirigentiscuola, Attilio Fratta -. Occorre avere il coraggio di dire con chiarezza che l'attuale sistema di reclutamento non è più all'altezza delle sfide del nostro tempo. È un impianto che troppo spesso si arena in procedure selettive pesanti che prestano il fianco debole ai legali di turno, compromettendo l'efficacia delle procedure di selezione e la stabilità del sistema scuola».
«Fiducia nella magistratura» è espressa dal presidente dell'Associazione nazionale presidi, Antonello Giannelli, che sottolinea: «Non possiamo non riflettere sulla sempre più problematica gestione dei concorsi che da tempo non riescono ad assicurare la regolarità delle procedure con conseguenti ritardi nelle assunzioni e nell’erogazione di un servizio fondamentale».
Sulla vicenda il deputato Antonio Caso, capogruppo M5s in Commissione Cultura della Camera ha presentato un'interrogazione al ministro Valditara e al ministro per la Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo. «Le problematiche sollevate sono gravi - ricorda del deputato pentastellato -: mancata applicazione delle misure previste dal bando, legami di parentela, rapporti professionali pregressi, e casi di esaminatori che valutano colleghi o persone con cui si sono scambiati i ruoli in passato. Alcuni candidati hanno presentato ricorsi al Tar e un esposto in Procura. È fondamentale che i Ministri diano risposta all’interrogazione quanto prima, per fare piena luce sulla vicenda e ripristinare legalità e trasparenza nella selezione. È inaccettabile che il mondo della scuola continui periodicamente ad essere interessato da problematiche organizzative che in questo caso ricadono tutte sulle spalle dei candidati e su cui il governo deve dare risposte immediate».
Intanto, il 5 maggio alle 15,30 si svolgerà la prova suppletiva del concorso Pnrr2 per i docenti della scuola secondaria di primo e secondo grado. La prova consisterà in una sola domanda, durerà appena 5 minuti e sarà riservata ai candidati del turno pomeridiano (turno 6) del 27 febbraio 2025. La prova “di recupero” si è resa necessaria perché nessuna delle risposte indicate per il quesito numero 4 era corretta. Da qui l'annullamento della domanda e la necessità di recuperare il quesito non svolto. «I candidati che non prenderanno parte alla prova suppletiva manterranno il punteggio conseguito», si legge in una nota del Ministero.