L'attivista e blogger "dissidente"
Alexei Navalny, arrestato ieri,
è stato scarcerato ma non potrà lasciare Mosca. Il tribunale di Kirov ha accolto la richiesta della procura di permettere a Navalny di attendere l'esito del ricorso di appello fuori dal carcere, ma in libertà vigilata.Navalny, 37 anni, è stato ritenuto colpevole di appropriazione indebita e condannato a 5 anni di carcere. Era accusato della vendita sottocosto di 10 mila metri cubi di legname, che avrebbe arrecato un danno alla società statale Kirovles per l'equivalente di 500 mila dollari, mentre era consulente del governatore locale nel 2009.
L'ARRESTONavalny è stato arrestato direttamente in aula. La pubblica accusa aveva chiesto sei anni di reclusione, oltre al pagamento di una multa da un milione di rubli. Navalny ha denunciato che si tratta di accuse "fabbricate" per metterlo fuori gioco in vista delle elezioni municipali di Mosca l'8 settembre prossimo e per "vendicarsi politicamente". A suo dire, la sentenza "è stata dettata da
Vladimir Putin in persona". L'oppositore del presidente russo, infatti, potrebbe non avere più diritto a partecipare alle elezioni e rischia anche l'interdizione dai pubblici uffici.
LE PROTESTEMigliaia di persone - 2.500 secondo la polizia, 10.000 per i promotori - sono scese in piazza nel centro di Mosca, a ridosso del Cremlino, per protestare a caldo: sui socialnetwork era stata convocata una "assemblea popolare". Secondo l'opposizione, almeno 30 persone sono state fermate dalla polizia.La tv vicina all'opposizione
Dojd ha mostrato Piazza del Maneggio (adiacente alla Piazza Rossa) con i manifestanti che scandivano "Libertà per Navalny" e decine di agenti antisommossa (Omon). Un corrispondente ha detto di aver visto una trentina di manifestanti caricati a forza su camion della polizia.Altre proteste, sempre con arresti, si sono svolte a San Pietroburgo e in altre città russe.
LE REAZIONI INTERNAZIONALI"Preoccupazione" per la sentenza è stata espressa dall'Alto rappresentante per la politica estera e la sicurezza dell'Unione europea,
Catherine Ashton. Anche gli Stati Uniti hanno espresso "profondo disappunto" per l'entità della condanna. Navalny è il più importante leader dell'opposizione a subire una condanna così pesante dai tempi dell'Unione Sovietica.