mercoledì 4 ottobre 2023
Il presidente azero rifiuta di partecipare all'incontro promosso a Granada dopo le dichiarazioni definite «pro-armene» di Michel e della Francia
Il presidente armeno Nikol Pashinyan e, a destra, il presidente azero Ilham Aliyev

Il presidente armeno Nikol Pashinyan e, a destra, il presidente azero Ilham Aliyev

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È saltato ancora prima di cominciare il primo round di colloqui sul Nagorno-Karabakh. Ilham Aliyev, presidente dell'Azerbaigian, ha deciso di non partecipare al round promosso dall'Unione Europea a Granada, in Spagna, nel quale domani avrebbe potuto incontrare il primo ministro armeno Nikol Pashinyan.

Aliyev avrebbe voluto che la Turchia, storico alleato di Baku, fosse rappresentata all'incontro, ma Francia e Germania si sarebbero opposte. Secondo anonime fonti azere citate dall’agenzia di stampa statale Apa, l’Azerbaigian ritiene che si sia sviluppata «un'atmosfera anti-azera» tra i potenziali partecipanti all'incontro, a causa di alcune dichiarazioni definite «pro-armene» da parte di Michel e della Francia, che ha inviato ieri nella capitale armena la ministra degli Esteri Colonna. Tanto che secondo l’agenzia di stampa azera «l'Azerbaigian non parteciperà a futuri colloqui che includano la Francia, ma rimane potenzialmente aperto a possibili incontri a tre con l'Ue e l'Armenia».

Toccherà dunque a Bruxelles valutare se riorganizzare la formula. La Francia nei giorni scorsi ha fatto sapere di essere disposta a fornire armi all’Armenia, che dispone di un esercito male equipaggiato e aveva affidato la sua sicurezza al Cremlino, che nel Paese dispone di alcune basi militari.

A pesare sull’attendismo di Baku potrebbero esserci anche le mosse di altri pesi massimi. Si è infatti appreso che prima del blitz con cui Baku ha ripreso il controllo sul Nagorno, Mosca aveva avuto «uno scambio di opinioni ordinario» con Bruxelles e Washington. I colloqui sarebbero avvenuti su richiesta di Ue e Usa ma in incontri separati. Lo afferma la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, citata dall’agenzia Tass. «Non c'è nulla di segreto. Era un ordinario scambio di opinioni. Seguiremo ancora come l'Occidente presenterà tutto e allora i loro obiettivi iniziali diventeranno chiari», ha detto commentando notizie riguardo «incontri segreti» tenuti a Istanbul il 17 settembre.

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