Le parole più toccanti, nelle ore del dolore per la morte delle tre missionarie saveriane in Burundi arriva dalle loro consorelle. "Qualunque siano le circostanze della loro uccisione - scrive la congregazione delle Missionarie di Maria - essa, nel percorso di vita di Lucia, Olga, Bernardetta è stata non l’interruzione o l’impedimento di una missione, ma il suo compimento. Perché le nostre sorelle erano tornate volentieri in Burundi. Perché la logica della loro vita era spenderla tutta per Cristo e per il popolo ove egli le aveva poste, con uno slancio che aveva in sé il desiderio di giungere alla totalità. Erano partite non perché intestardite dalla volontà del ritorno, neppure gemendo sotto un’obbedienza subita, ma con slancio e con fede, accettando il rinnovarsi di un mandato"."Le suore uccise verranno sepolte in Africa, è un segno di amore fino alla fine”: a parlare così è l’ex superiora regionale delle Saveriane Bujumbura. “Tutte e tre le suore uccise avevano seri problemi di salute, ma tutte avevano chiesto, quasi puntando i piedi, di poter tornare in Burundi e dare la vita fino alla fine” dice all’Agenzia Fides suor Delia Guadagnini, ex superiora regionale delle Missionarie Saveriane per la Repubblica Democratica del Congo e il Burundi, che conosceva molto bene le tre missionarie saveriane italiane, suor Lucia Pulici, suor Olga Raschietti e suor Bernardetta Boggian, uccise tra dmenica e lunedì nella missione di Kamenge, un quartiere settentrionale di Bujumbura (capitale del Burundi), presso la parrocchia dedicata a San Guido Maria Conforti.Suor Delia, che si trova a Uvira (nella Repubblica Democratica del Congo) dall’altro lato del lago Tanganica rispetto a Bujumbura, è stata nella missione ieri mattina. “Torneremo domani (mercoledì, ndr) a Bujumbura per i funerali. Poi inizieremo il lungo viaggio per trasferire le salme delle sorelle uccise nel cimitero saveriano di Bukavu (nell’est della RdC)". Una tappa intermedia sarà nella missione di Luvungi, dove è stata preparata una lunga veglia notturna. Giovedì infine le salme saranno trasportate a Bukavu, per un ultimo incontro di preghiera prima della sepoltura. "Non ci sarà il rimpatrio delle salme per volontà espressa dalle nostre sorelle missionarie e perché la gente, che hanno amato e servito, desidera che rimangano con loro", conclude suor Delia.
Da Bujumbura intanto arrivano notizie importanti: l'assassino delle tre suore è stato arrestato e ha confessato il delitto. Le prove, del resto, erano schiaccianti: l'uomo aveva con sé il cellulare di una delle suore assassinate e la chiave del convento. Secondo il portavoce della polizia l'uomo avrebbe agito da solo e il movente sarebbe proprio il furto. Il killer dopo aver ucciso le prime due suore, sarebbe tornato nel convento per massacrare anche la terza. La polizia ha anche detto che l'uomo ha agito con particolare efferatezza e crudeltà sulle tre povere sorelle inermi. La ricostruzione lascia comunque ancora qualche dubbio.Oggi alle 18,30 in Cattedrale, il Vescovo di Parma, monsignor Enrico Solmi, ha presieduto la celebrazione in suffragio delle tre religiose. Il ministro degli Esteri Federica Mogherini in un'audizione al Senato ha voluto "rivolgere un pensiero alle tre suore uccise" e ha voluto sottolineare che "non possiamo fare finta di niente davanti a un tema gravissimo", quello "dell'attacco ai cristiani che in molte parti del mondo sta diventando un fenomeno drammatico".
Il fatto. Dolore e sgomento in tutto il mondo religioso e non solo per l’uccisone di tre missionarie saveriane in Burundi, assalite nella loro parroccchia a Kamenge (Bujumbura). Sono morte nel cuore di quell'Africa a cui avevano dedicato la vita da missionarie per aiutare gli ultimi nel nome del Vangelo. Suor Lucia Pulici e suor Olga Raschietti, di 75 e 83 anni, sono state uccise domenica pomeriggio. Suor Bernardetta Boggian, 79 anni, anch'essa saveriana, è stata uccisa successivamente, nella notte tra domenica e lunedì, dopo l'omicidio delle prime due.
Le tre sorelle vivevano nel quartiere più disagiato di Bujumbura, luogo di violenti scontri tra etnie Hutu e Tutsi. Insieme con i missionari saveriani promuovevano la conciliazione fra etnie, aprendo laboratori di formazione lavoro per i giovani e le donne del posto. Suor Bernardetta Boggian sarebbe stata decapitata. Lo ha detto all'agenzia France Presse il vice direttore generale della polizia burundese, Godefroid Bizimana, aggiungendo che "tutte e tre sono state violentate". Circostanza però smentita dalla vicaria generale delle missionarie saveriane di Parma, suor Silvia Marsili (LEGGI).
La testimonianza. “Un episodio del tutto inaspettato, un enorme dolore…”: così padre Mario Pulcini, superiore dei missionari saveriani in Burundi, ha riferito all'agenzia Misna: “Verso le 16 di domenica la sorella Bernardetta è venuta nel mio ufficio chiedendo notizie delle sorelle Lucia e Olga che erano rimaste a casa mentre lei e la sorella Mercedes si erano recate all’aeroporto per accogliere le altre sorelle di ritorno in Burundi dal loro capitolo generale a Parma. C’era apprensione soprattutto perché dall’interno della casa non c’erano segnali di vita, tutto era chiuso e con le tende tirate” racconta padre Pulcini. Dopo alcune ricerche è stata proprio suor Bernadetta a trovare una porta di servizio laterale alla loro casa aperta e, una volta entrata con altre consorelle, i corpi senza vita di Olga e Lucia. Sono state quindi allertate le autorità civili, militari e giudiziarie e religiose; si è proceduto ai primi accertamenti e sono iniziati gli interrogatori, soprattutto al personale di casa. Nonostante l’accaduto, le religiose della missione hanno deciso di restare a dormire nella loro casa. “Poi questa notte (due notti fa, ndr) – dice ancora padre Pulcini – le sorelle sono tornate a chiamarmi, temevano che l’aggressore fosse in casa. Quando siamo riusciti ad entrare abbiamo trovato anche suor Bernardetta, senza vita”. L'aggressore - o uno degli aggressori - dunque, era forse rimasto in casa.Papa Francesco: loro sangue diventi seme di fraternità. In un telegramma inviato a suo nome dal segretario di Stato, Pietro Parolin, alla superiora generale delle missionarie saveriane, suor Ines Frizza, papa Francesco inoltre assicura "la sua viva partecipazione al profondo dolore" delle saveriane per l'uccisione delle "generose testimoni del Vangelo" e invia la propria benedizione ai famigliari, alle consorelle e a tutti coloro che piangono la scomparsa delle suore italiane. Il Papa, "profondamente colpito dalla tragica morte" delle suore, auspica che "il sangue versato diventi seme di speranza per costruire l'autentica fraternità tra i popoli". Monsignor Evariste Ngoyagoye, arcivescovo di Bujumbura, si dice choccato. Nel "rendere omaggio ai missionari saveriani, specialmente le missionarie saveriane che stanno soffrendo in questo momento invio loro le mie condoglianze, alle famiglie delle vittime, per la perdita di queste donne che si sono totalmente spese per la missione".