L'ex presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva è in carcere da aprile per corruzione (Ansa)
L'ex presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva, da aprile in carcere per accuse di corruzione, non potrà partecipare alle elezioni presidenziali di ottobre. Lo ha deciso il Tribunale elettorale brasiliano venerdì notte. A votare contro sono stati 4 magistrati su un totale di 7. Il Partito dei lavoratori (Pt) il mese scorso aveva indicato Lula quale suo principale candidato, sebbene l'ex presidente fosse entrato in carcere per scontare la condanna in appello a 12 anni. Il procuratore generale Raquel Dodge e numerosi parlamentari di destra avevano presentato ricorso contro la sua candidatura, in base all'articolo della legge elettorale che prevede l'impossibilità di candidarsi dopo una condanna confermata dal secondo grado di giudizio, come nel caso dell'ex presidente.
I sondaggi più recenti indicavano per l'ex presidente 72enne un consenso del 40 per cento, con un ampio vantaggio rispetto ai candidati degli altri schieramenti. Il Pt potrà ora sostituire Lula con il candidato alla
vice presidenza, l'ex sindaco di San Paolo Fernando Haddad. Lula è stato riconosciuto colpevole di corruzione e riciclaggio in merito ai lavori di ristrutturazione di una sua abitazione, pagati da un'azienda che voleva ottenere contratti di appalto dal gigante petrolifero di Stato Petrobras.
Il Parito dei lavoratori brasiliano promette però di battersi "con tutti i mezzi, nelle strade, tra la gente, affinchè vengano riconosciuti a Ignacio Lula da Silva i diritti garantiti dalla legge e dai trattati internazionali ratificati dal Brasile". Gli avvocati di Lula avevano già fatto sapere che sarebbero ricorsi alla Corte Suprema nel caso di una bocciatura da parte del Tse.