È salito ad almeno 30 morti, tra cui bambini, il bilancio provvisorio dell'attacco e successiva presa d'ostaggi nel centro commerciale "Westgate Mall" a Nairobi. Lo riferisce la Croce Rossa keniota: "Ho contato 25 corpi senza vita", ha dichiarato Abbas Guled, segretario generale dell'organizzazione. Sono tutti salvi i dieci italiani presenti nel centro commerciale Westgate di Nairobi: oltre ai sei che sono riusciti a uscire dal piano terra del Westgate prima che la situazione degenerasse, alla Farnesina risulta che anche gli altri quattro italiani che si trovavano nell'edificio preso d'assalto sono riusciti a mettersi in salvo. Il ministero è in contatto con le autorità locali.Tra le vittime dell'attacco al centro commerciale Westgate di Nairobi c'è anche un somalo sposato con una connazionale che aveva un permesso di soggiorno in Italia e risiedeva a Torino. Lo riferiscono fonti della Farnesina.Gli assalitori avrebbero ucciso 30 persone. Almeno 50 i feriti. Ci sarebbero anche parecchi ostaggi. Nel pomeriggio i soldati dell'esercito keniota hanno fatto irruzione nell'edificio. La Croce Rossa del Kenya riferisce che il numero delle vittime è destinato ad aumentare. "All'interno del centro commerciale la sparatoria continua" ha detto il segretario generale Abbas Guled.Secondo testimoni, gli assalitori parlerebbero una lingua straniera: forse arabo o swahili. Potrebbe trattarsi di somali.I quattro piani del centro commerciale Westgate al momento dell'attacco erano molto affollati e le forze di sicurezza stanno cercando di far uscire il maggior numero di persone, comprese quelle che si trovavano in un cinema multisala. Il proprietario di un negozio che è riuscito a fuggire ha dichiarato: "L'impressione è che gli assalitori abbiano preso il controllo di tutto il centro commerciale".Tra gli italiani riusciti a scappare dal centro commerciale c'è anche una missionaria laica, che si trovava all'interno del Westgate con una rappresentante dell'ambasciata. Lo scrive il sito del quotidiano "Il Crotonese", che ha contattato la sorella della donna, Rita Caparra, 57 anni, che lavora come fisioterapista presso l'Istituto Laica Missionari della Consolata. La donna, originaria della provincia di Crotone, aveva dato l'allarme alla famiglia postando sul suo profilo facebook alcune immagini dell'assalto. Sono foto riprese da terra, si legge sul sito, dove gli ostaggi sono stati fatti sdraiare all'interno di un negozio del centro commerciale. Si vedono i volti impauriti delle persone, di genitori che tengono la bocca chiusa ai figli per non farli urlare, mentre i terroristi sparano.