Raid in Iraq fanno 22 vittime civili. In Iraq 22 civili, tra i quali 4 bambini, sarebbero
rimasti uccisi in un raid di aerei della Coalizione
internazionale che avrebbero colpito per errore un edificio
abitato da famiglie a Hit, 150 chilometri a ovest di Baghdad. Lo
riferisce l'agenzia irachena Nina, citando "fonti mediche"
locali, anche se per il momento non vi sono conferme. Altri 43 civili sarebbero rimasti feriti nell'edificio
colpito, che si trovava a una settantina di metri da una
postazione dell'Isis.Siria, doppio attentato kamikaze. In Siria, 220 chilometri a est di Kobane, almeno
30 miliziani e poliziotti curdi sono stati uccisi in un doppio
attentato con autobomba compiuto dai jihadisti, secondo l'ong
Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria (Ondus). I
veicoli carichi di esplosivo sono stati fatti saltare in aria
dai kamikaze che erano alla guida a posti di blocco all'entrata
occidentale della città.Inoltre, la notte tra domenica e lunedì venti miliziani dell'Isis sono stati
uccisi in un'imboscata delle forze curde dopo essersi infiltrati
nell'abitato.
In territorio turco, le forze di
sicurezza sono intervenute lunedì, lanciando anche gas
lacrimogeni, per allontanare dalla frontiera decine di
giornalisti e di civili, in maggioranza curdi, che osservavano i
combattimenti.Ankara “ferma” i curdi turchi. Per ora non vi sono segnali che Ankara abbia dato il via libera nemmeno alle forze del Partito dei lavoratori del Kurdistan (Ppk), che da 30 anni si battono per l'indipendenza dalla Turchia, per varcare il confine e unirsi ai combattenti curdi siriani dell'Ypg, l'ala militare del loro alleato Partito dell'unità democratica (Pyd). Nonostante il voto con cui il Parlamento di
Ankara ha dato la settimana scorsa il via libera ad eventuali
operazioni militari oltre confine, l'esercito turco rimane per
il momento a guardare.Mentre sul Times trapela la notizia che Ankara avrebbe scambiato
con l'Isis oltre 180 jihadisti, fra cui due britannici, in
cambio di 46 diplomatici di Ankara e tre iracheni, rapiti dallo
Stato islamico nei mesi scorsi. Indiscrezione, secondo il Times,
ritenuta "credibile" dal governo di Londra.Iraq, raid australiani. Intanto in Iraq aerei australiani hanno compiuto la prima
missione, di pattugliamento e appoggio ravvicinato da quando,
venerdì scorso, il governo ha autorizzato raid contro l'Isis nel
Paese. Sempre in Iraq, i combattimenti più intensi tra
l'esercito e l'Isis proseguono nella regione di Dhuluiya, a nord
di Baghdad, e nella provincia di Al Anbar, ad ovest, dove almeno
un civile è stato ucciso e otto sono rimasti feriti in un
bombardamento lealista sulla città di Falluja.Lettera-appella dell'ostaggio americano. Nel frattempo i genitori di Peter Kassig, l'ostaggio
americano che l'Isis ha indicato come la prossima vittima
nell'agghiacciante serie di decapitazioni di occidentali
mostrate in video, hanno diffuso il testo di una lettera
ricevuta dal figlio. "Ho paura di morire, ma la cosa più
difficile è non sapere, immaginare, sperare se posso addirittura
sperare ancora", afferma il prigioniero dei jihadisti.L'Isis raccoglie consensi (e decapitazioni). L'Isis continua intanto a fare proseliti tra le
organizzazioni jihadiste di diverse parti del mondo e si
moltiplicano le decapitazioni (3 in Egitto, a opera di Ansar
beit al Maqdis, 7 in Nigeria, per mano dei Boko Haram). Il
leader della formazione tunisina Ansar al Sharia, Abou Iyadh,
dalla latitanza ha lanciato un appello al capo di al Qaida nel
Maghreb islamico, l'emiro Abdelmalek Droukdel, affinché insieme
si alleino con lo Stato islamico di Abu Bakr Al-Baghdadi.Mentre
il movimento islamico dell'Uzbekistan, un gruppo legato ad
Al-Qaida e attivo anche in Afghanistan e nelle zone tribali
pakistane, ha annunciato il suo sostegno all'Isis
.
Nella foto, la bandiera nera segnalata dalla freccia rossa. Nella cittadina sul confine turco si combatte casa per casa. Lettera-appello dell'ostaggio americano.
L'arma del suicidio nella lotta dei peshmerga
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