martedì 2 luglio 2013
Edward Snowden, la "talpa" del Datagate, chiede asilo a 21 Paesi tra cui l'Italia. E torna ad accusare l'amministrazione Usa. Van Rompuy (Ue) è «molto preoccupato» anche se prende atto dell'impegno di Obama «a fornire agli alleati tutte le informazioni sullo spionaggio».
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Edward Snowden ha chiesto asilo a 21 Paesi, tra cui l'Italia. È quanto sostiene Wikileaks sulla sua pagina web. In attesa di una risposta da Ecuador e Islanda, l'ex tecnico della Cia responsabile della fuga di informazioni sulle attività dell'Agenzia per la sicurezza nazionale Usa ha chiesto asilo ad altri 19 Paesi attraverso un legale del sito fondato da Julian Assange.Snowden, che rompe il silenzio per la prima volta da quando è giunto a Mosca, accusa il presidente americano Barack Obama di ricorrere all'"inganno" e all'"aggressione politica" nei confronti di altri Paesi per ottenere la sua estradizione. "Il presidente - afferma attraverso Wikileaks - è impaurito da un'opinione pubblica informata e arrabbiata" che chiede la verità. Snowden sottolinea come "per decenni gli Usa sono stati i più forti difensori dei diritti umani e del diritto di asilo. Tristemente questo diritto viene ora respinto dall'attuale governo del mio Paese".L'Unione europea ha "preso nota" dell'impegno del presidente americano Barack Obama nel fornire tutte le informazioni che vogliono sulle accuse di spionaggio, ma riafferma la sua "più grande preoccupazione". Lo rende noto l'ufficio di presidenza del Consiglio Ue. Il presidente del Consiglio Ue, Herman Van Rompuy, "è molto preoccupato per le notizie di stampa che riportano di una sorveglianza americana dei locali dell'Ue, all'estero e a Bruxelles". Allo stesso tempo si "prende nota delle dichiarazioni del presidente Usa Barack Obama e del suo impegno a fornire agli alleati europei tutte le informazioni che vogliono riguardo alle accuse di spionaggio".
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