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Il presidente francese Emmanuel Macron al vertice il 27 marzo - ANSA
Di fronte al tornado scatenato dalle posizioni del presidente americano Donald Trump, gli attori della cooperazione internazionale cercano di dimostrare che il mondo del multilateralismo ha ancora pienamente un futuro. A Parigi, in occasione del vertice Nutrition for Growth, la replica è giunta sul tema più spinoso di tutti, la lotta contro la fame.
Nonostante le ritrosie di Washington e grazie a una lunga cordata di attori pubblici e privati, l’evento ha potuto annunciare un totale di 27 miliardi di dollari d’impegni presi per rilanciare la sfida contro la fame, in un mondo in cui la malnutrizione riguarda ancora oltre 700 milioni di persone. La somma rappresenta un record assoluto per questo vertice giunto alla terza edizione, organizzato ogni 4 anni dal Paese che ha ospitato le Olimpiadi estive, con in vista dunque un passaggio di testimone imminente proprio agli Stati Uniti.
Per compensare il ritiro americano, non pochi dei 106 Stati partecipanti hanno accresciuto il loro contributo, ma il grosso delle promesse è giunto da due banche di cooperazione, la Banca africana di sviluppo (9,3 miliardi) e la Banca mondiale (5 miliardi), seguite dai 3,4 miliardi annunciati dall’Unione Europea. Un apporto eccezionale è giunto pure da 4 grandi fondazioni filantropiche, come la Eleanor Crook, che hanno promesso 250 milioni di dollari a testa.
Gli organizzatori hanno così potuto rallegrarsi di un «successo insperato», dall’alto valore simbolico per tutto il futuro della cooperazione, non solo in campo alimentare.
Molti relatori, anche fra i più giovani saliti sul palco, hanno ricordato l’importanza di difendere oggi più che mai la nutrizione come «un diritto umano fondamentale», anche perché ben 11 dei 18 obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda Onu 2030 sono legati al cibo.
Ma anche ragionando secondo una logica strettamente monetaria, lottare contro la fame rappresenta pure una potente leva economica collettiva ormai dimostrata da tanti studi. «I ritorni economici e sociali degli investimenti nella nutrizione superano di gran lunga i costi», come ha dichiarato in chiusura Afshan Khan, la sottosegretaria generale dell’Onu che coordina il movimento Sun (Scaling Up nutrition, ovvero Rafforzamento della nutrizione).
«Resisteremo, troveremo un cammino e otterremo assieme un successo», ha invece martellato il padrone di casa, il presidente francese Emmanuel Macron, con riferimento proprio alle forti turbolenze vissute oggi dalla cooperazione internazionale e in generale dal multilateralismo.
Fra gli elementi d’interesse del vertice, anche la presenza di Ong e organismi di ricerca impegnati a promuovere nuove soluzioni nella lotta alla fame. Fra questi, ad esempio, l’Ong svizzera Sight and Life, che ha appena sfornato un rapporto molto documentato sull’imperiosa necessità di difendere in Africa e dappertutto l’antica pratica della fermentazione del cibo, un processo che arricchisce gli apporti nutritivi, contribuendo pure alla fierezza delle popolazioni locali grazie alla perpetuazione di saperi ancestrali.