L'appello del PapaPapa Francesco è intervenuto sulla strage alla sinagoga parlando di "inaccettabile violenza" e ha chiesto che si prendano "decisioni coraggiose per la riconciliazione e la pace". Dopo la consueta udienza generale del mercoledì a Piazza San Pietro, Francesco ha detto che segue con preoccupazione "l'allarmante aumento della tensione aGerusalemme e in altre zone della Terra Santa" e "gli episodi di inaccettabile violenza anche nei luoghi di culto". Il Pontefice ha lanciato un appello a tutte le parti perché "si metta fine alla spirale di odio e di violenza e si prendano decisioni coraggiose per la riconciliazione e la pace". Anche il titolare della Farnesina, Paolo Gentiloni, ha sottolineatola necessità di "incoraggiare tutte le parti interessate al processo di pace a condannare e a prendere le distanze" da simili azioni. Israele dal canto suo ha fatto notare che non aiutano la distensione decisioni come quella del Parlamento spagnolo che ha chiesto al governo di riconoscere lo Stato palestinese. Oggi intanto i capi e i rappresentanti delle comunità religiose presenti in Terra Santa, riferisce la agenzia vaticana Fides, si sono recati in visita alla sinagoga di Gerusalemme, per esprimere solidarietà alla comunità colpita e condannare insieme tutti gli atti di violenza che non risparmiano i luoghi di preghiera. Alla visita hanno preso parte leader erappresentanti cristiani, musulmani, drusi e ebrei. Gli interventi - riferisce a Fides il patriarca latino di Gerusalemme, Fouad Twal che ha partecipato alla visita interreligiosa, hanno tra l'altro richiamato "le responsabilità dei leader politici, ma anche quelle dei capi religiosi chedevono trasmettere alle rispettive comunità sentimenti di pace econcordia, e vigilare affinché non si sviluppino i semi cattividell'odio e dell'intolleranza". Sul campoIntanto resta molto tesa la situazione anche al confine tra la Striscia di Gaza ed Egitto dove razzi hanno colpito una palazzina abitata da civili, a Rafah, causando 15 morti tra cui diverse donne e bambini. Non è chiaro se sia trattato di un attacco dell'esercito, impegnato nei raid contro le cellule jihadiste della zona, o del lancio di razzi Hawn da parte di estremisti islamici.