mercoledì 6 ottobre 2021
L’antisemitismo, ha detto il vice presidente Margaritis Schinas, «è incompatibile con qualsiasi valore europeo e con i diritti umani. Noi lo vogliamo combattere in ogni forma»
La sede della Commissione europea a Bruxelles

La sede della Commissione europea a Bruxelles - Reuter

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Sono passati settantasei anni dalla sconfitta del nazismo e dalla fine dell’Olocausto, eppure l’antisemitismo non solo non scompare, ma anzi rialza la testa. Tanto che nove ebrei su dieci in Europa parlano di un incremento di questa piaga nel proprio Paese.

Questo scenario preoccupante ha spinto la Commissione Europea a presentare, ieri, la prima strategia Ue per combattere l’antisemitismo che, ha avvertito il vice presidente Margaritis Schinas, «continua ad essere una minaccia attuale e spaventosa».

L’antisemitismo, ha aggiunto, «non è un problema per gli ebrei, ma per chi è antisemita. È incompatibile con qualsiasi valore europeo e con i diritti umani. Noi lo vogliamo combattere in ogni forma». «Oggi – ha dichiarato la presidente Ursula von der Leyen – ci impegniamo a promuovere la vita ebraica in Europa in tutta la sua diversità. Vogliamo che la vita ebraica torni a prosperare nel cuore delle nostre comunità».

La strategia poggia su tre pilastri.

Il primo è prevenire ogni forma di antisemitismo. Il 90% degli ebrei in Europa registra un aumento del fenomeno, l’85% lo considera un problema grave. La Commissione utilizzerà fondi Ue per aiutare «gli Stati membri a elaborare e attuare le loro strategie nazionali». Bruxelles punta alla creazione di una «rete europea di segnalatori di fiducia e di organizzazioni ebraiche per eliminare l’illecito incitamento all’odio on-line». Tra gli altri punti, lo sviluppo di controinformazioni per contrastare le bufale antisemite e, in cooperazione con l’industria e i giganti del Web, la Commissione cercherà di impedire l’esposizione e la vendita di simboli, oggetti e letteratura legati al nazismo.

Secondo pilastro è la promozione e la tutela della vita ebraica in Europa: il 38% degli ebrei ha pensato di emigrare non sentendosi sicuro nell’Ue.
Schinas ha annunciato lo stanziamento di 24 milioni di euro per meglio proteggere gli spazi pubblici e i luoghi di culto israeliti. Previste quindi misure per salvaguardare il patrimonio ebraico e sensibilizzare sulla cultura ebraica.

Il terzo pilastro punta sull’istruzione: il 5% degli europei non ha mai sentito parlare dell’Olocausto. Bruxelles punta a creare una «rete di luoghi in cui si è consumato, non sempre noti, ad esempio i nascondigli o i luoghi di esecuzione» e vuole promuovere una rete di «giovani ambasciatori europei» per tenere viva la memoria della Shoa. La Commissione, infine, con fondi Ue favorirà la nascita di un polo europeo di ricerca sull’antisemitismo contemporaneo. «Questo documento – ha commentato il presidente del Consiglio ebraico europeo Moshe Kantor – fungerà da tabella di marcia per ridurre significativamente l’antisemitismo in Europa e oltre».

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