
ANSA
È la violenza con cui si è scagliato contro Ilaria a stupire. Quattro coltellate al collo, di cui tre profonde che hanno portato la 22enne di Roma alla morte. Dopo essere stata uccisa, la studentessa scomparsa dalla sua casa di Roma e ritrovata cadavere nei pressi del Comune di Poli, è stata chiusa in un sacco nero e messa in un valigione scuro. È l’ennesimo particolare emerso dalle indagini dei poliziotti della squadra mobile, coordinate dalla procura di Roma, che ha portato all'arresto dell'ex fidanzato della giovane, un 23enne originario delle Filippine che oggi si presenterà davanti al gip per l'interrogatorio di convalida. Negli accertamenti della polizia sull'auto utilizzata dall’uomo per trasportare il cadavere non sono state trovate tracce di sangue, mentre sono ancora in corso le analisi dei campioni di sangue repertati dalla polizia nel sopralluogo all'interno dello stabile di via Homs, nel quartiere Africano, dove la ragazza nella Capitale per motivi di studio sarebbe stata uccisa.
Il giovane filippino, a quanto sembra, avrebbe cercato anche di allontanare da sé i sospetti, almeno con gli amici. «Non ti preoccupare, comunque ci sta pensando la polizia»: così rispondeva infatti il 23enne ad un suo amico che in chat gli chiedeva notizie della ragazza che, probabilmente, in quel momento era già morta. Nelle stesse ore sul profilo Instagram della ragazza è stata postata una storia: «Sto bene. Grazie a tutti», il testo scritto che ha insospettito gli amici. Era, secondo le ricostruzioni di chi indaga, sempre il 23enne a scrivere al posto della ragazza ormai deceduta. Il giovane agli investigatori ha parlato di «raptus», e di «aver perso la testa», invece si è avvalso della facoltà di non rispondere rispetto al ruolo ricoperto dai genitori che, al momento, non risultano iscritti nel registro degli indagati.
Si attendono invece per i prossimi giorni i dettagli sulla morte di Sara Campanella, la studentessa uccisa a Messina da un compagno di corso. Oggi ci sarà infatti l’autopsia sul corpo della giovane. In attesa dei funerali che si svolgeranno lunedì, ieri sera migliaia di persone, tremila, forse quattromila, hanno preso parte alla fiaccolata organizzata dall'università in ricordo di Sara e si è stretta attorno ai suoi familiari. Presente anche la madre della studentessa, Cetty Zaccaria, che ha ringraziato tutti. «Dico grazie a nome di Sara è con noi ringrazio tutti i ragazzi e gli studenti che hanno dato voce a Sara e la darete anche voi insieme a noi», ha detto con un filo di voce.
Mentre emergono nuovi dettagli sul femminicido di Ilaria e Sara e altre risposte almeno per quello messinese di Ilaria si attendono dall’autopsia, ieri anche a Roma i giovani ( e soprattutto le ragazze) sono scese in piazza per dire stop alla violenza sulle donne che spesso finisce in omicidio. «Per Ilaria, per Sara, per tutt3». Lo hanno gridato al megafono, scritto sugli striscioni, sui cartoncini tenuti tra le mani per tutta la durata della manifestazione partita da piazzale Aldo Moro, davanti all'università Sapienza, a Roma, e poi proseguita con un corteo tra i viali dentro e fuori l'ateneo, fino a San Lorenzo, passando per Castro Pretorio. Un presidio organizzato in poche ore da collettivi e organizzazioni transfemministe dopo i femminicidi di Ilaria Sula, studentessa della Sapienza, e Sara Campanella uccisa a Messina, che poi è diventato "marea", proprio come auspicato dalle organizzatrici. «Ilaria poteva essere una di noi, potevo essere io», hanno evidenziato al microfono le studentesse in uno degli interventi. Quella alla Sapienza è infatti solo una delle iniziative nate in seguito ai femminicidi di Sula e Campanella. Nella serata di martedì circa 2mila donne hanno manifestato tra le strade di San Lorenzo in una passeggiata "rumorosa", per «esprimere sorellanza, per stare insieme, per urlare la nostra rabbia».