mercoledì 20 novembre 2024
Un sito australiano ha stilato una classifica per capire il posto migliore dove crescere figli piccoli. Tra i nostri capoluoghi svetta Milano, ma è solo 35esima. Al quart'ultimo posto Napoli.
Famiglie in piazza Duomo a Milano

Famiglie in piazza Duomo a Milano

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Esiste un elenco delle migliori città europee dove una giovane famiglia dovrebbe andare a vivere. Ma esiste anche un elenco delle peggiori. Nel primo elenco non ci sono città italiane. Nel secondo ce ne sono ben quattro. Non è un gioco, ma una ricerca seria che, per quanto opinabile come tutte le ricerche che scelgono di puntare su alcuni parametri, trascurandone altri, è stata stilata con criteri scientifici.
L’ha realizzata Compare The Market, sito australiano al servizio dei consumatori, in particolare per le comparazione di mutui per la casa. L’approfondimento è interessante perché realizzato nella prospettiva di una giovane famiglia che si mette a tavolino e si chiede quale sia il posto migliore per andare a vivere. Per scoprirlo esanima una serie di punti che, effettivamente, sono importanti per capire dove trovare la condizioni migliori per la vita quotidiana di genitori e figli.
Sono state prese in considerazione voci come i congedi parentali, il livello di istruzione, le politiche familiari, i tassi sui mutui, la sicurezza, l’assistenza sanitaria, il costo della vita, e poi la presenza di asilo nido, parchi, musei, gallerie d’arte, impianti sportivi. Tutti aspetti obiettivamente importanti. Sulla base della presenza di queste condizioni è stato assegnato un punteggio. Come ne usciamo? Malissimo. Nella classifica delle città peggiori, guidata da Atene, seguita da Birmingham e Marsiglia, la quarta peggiore è Napoli, la quinta peggiore Torino, l’ottava peggiore Roma – comunque meglio di Madrid e Siviglia – seguita da Milano (nona) e da Barcellona.
E la classifica top? Eccola. Al primo posto Praga. Poi a seguire Graz, Lubiana, Helsinki, Amsterdam, Porto, Vienna, Monaco di Baviera, Parigi e, al decimo posto, Zurigo. Se si prosegue in questa classifica d’eccellenza per incontrare la prima città italiana, che è Milano, bisogna arrivare al 35esimo posto. Ma, come abbiamo visto, è anche la nona delle peggiori.
Come mai Praga è vincente? Ha il maggior numero di congedi parentali combinati, ma – si legge nel sito australiano - ha anche il più alto livello di istruzione. E poi ha il secondo maggior numero di musei e gallerie, il quinto punteggio per quanto riguarda la sicurezza e il settimo per il costo della vita.
La classifica in realtà è mondiale, ma la ricerca prende in considerazione soprattutto le città europee nella convinzione che sia proprio il vecchio Continente il posto migliore dove mettere su casa. “È chiaro che l'Europa domina – si legge ancora - come luogo in cui crescere i bambini piccoli, grazie a una combinazione di sostegno governativo, costo della vita e cose da fare”.
Guardando i singoli fattori, Budapest è al secondo posto per il congedo parentale combinato con 181 settimane, nonostante abbia ottenuto il 20° posto complessivo; con Göteborg e Stoccolma al quarto posto a pari merito, rispettivamente all'11esimo al 18° posto nella classifica generale.
Per livello di istruzione, Varsavia è al secondo posto con il 93%, con diverse città statunitensi e canadesi che raggiungono il 92%, tra cui Toronto, Montreal, Los Angeles e Chicago.
L'Italia ha il secondo tasso di interesse sui mutui più bassi, al 3,13%, eppure Milano è la migliore città italiana per famiglie e si colloca solo al 35esimo posto. Per la salute, Oslo è quella da battere, con Göteborg e Stoccolma al secondo posto.
Valencia ha il punteggio più basso per quanto riguarda il costo della vita ma si colloca solo al 28esimo posto.
E la città che a livello mondiale ha la maggior percentuale di verde in rapporto al numero degli abitanti? Chicago, seguita da Houston e New York City; mentre Lisbona ha il maggior numero di musei e gallerie d'arte ogni 100.000 abitanti, nonché il secondo maggior numero di impianti sportivi. Eppure risulta solo al 19esimo posto dell’indagine.
Che dire? Tanti aspetti interessanti e curiosi. Ma nulla di più. Perché scegliere dove andare a vivere non è possibile per - quasi - nessuno. E, soprattutto, esistano ragioni personali, affettive, relazionali, culturali più importanti dei parametri presi in considerazione dal sito australiano.


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