“Faremo di tutto per riconquistare la vostra fiducia...”. Inizia così il messaggio di scuse di Volkswagen che giovedì comparirà sotto forma di pagina pubblicitaria sui maggiori quotidiani italiani. Ad un mese dallo scoppio dello scandalo “dieselgate”, la filiale italiana del Gruppo tedesco scende in campo per chiarire i dubbi e rassicurare i suoi clienti. In sede istituzionale intanto viene ribadito che “non c'è nessun ripensamento riguardo agli investimenti del marchio in Italia”, dopo le voci dei giorni scorsi in riferimento al taglio di 1 miliardo di euro l'anno annunciato a livello globale dal gruppo di Wolfsburg.
Mercoledì l'amministratore delegato di Volkswagen Italia, Massimo Nordio, durante una audizione davanti alle Commissioni Ambiente e Trasporti del Senato, richiesta per far luce sulla vicenda delle centraline truccate per alterare le emissioni su milioni di veicoli del Gruppo, ha ricordato che «Volkswagen Italia è un mero importatore e che gli aspetti legati all'omologazione vengono gestiti dalla casa madre tedesca, con cui sta lavorando in maniera stretta». Nordio ha precisato che le vetture nuove di cui è stata cautelativamente sospesa la vendita in Italia sono solo 1.300, e tutte hanno un motore diesel Euro 5. «Attualmente nelle nostre concessionarie - ha aggiunto - si trova una presenza numericamente bassissima di veicoli Euro5: la stragrande maggioranza sono Euro6, che sono totalmente indenni da questo tipo di problema e rispondono in maniera totale ai requisiti di omologazione».Inevitabili comunque le scuse, una spiegazione di massima su come avverranno (a partire dal prossimo gennaio) i “richiami” delle vetture con le centraline da controllare, e l'impegno a riconquistare la fiducia&del pubblico. “Cari Clienti - recita infatti il comunicato che verrà pubblicato giovedì sulla stampa - recentemente abbiamo commesso un grave errore: abbiamo compromesso il rapporto di fiducia che da sempre ci lega. Chiediamo scusa a tutti, in primo luogo a voi. I nostri reparti Ricerca e Sviluppo stanno lavorando a pieno ritmo in collaborazione con le autorità competenti per fare chiarezza sui valori di emissione di ossido di azoto (NOx) di alcuni nostri motori Diesel della famiglia EA 189. In questa circostanza più che mai sappiamo che le azioni pesano molto più delle parole. E una prima azione nei vostri confronti è già stata attuata: sul sito volkswagen.it è attiva una sezione, dove potrete verificare se la vostra auto è interessata. Vi confermiamo che tutti i veicoli sono comunque tecnicamente sicuri e adatti alla circolazione su strada e possono continuare a essere usati normalmente, senza alcuna limitazione. Quando la soluzione tecnica sarà disponibile, provvederemo a contattare tutti i proprietari delle auto interessate, invitandoli a portare il loro veicolo presso le Concessionarie o i Service Partner per eseguire l’intervento necessario. Ovviamente in forma totalmente gratuita. Vi ricordiamo che le nuove vetture della gamma Volkswagen equipaggiate con motori Euro 6 attualmente in vendita non sono coinvolte nella problematica e soddisfano pienamente i requisiti di legge e gli standard ambientali. Sappiate che non ci fermeremo fino a quando non avremo riconquistato pienamente la vostra fiducia».Durante l'audizione in Senato, Nordio ha inoltre chiarito la strategia della Casa madre. «Volkswagen - ha detto - sta sviluppando un software per correggere i problemi sulle alterazioni alle emissioni di gas di scarico dei motori diesel da 2 litri e 1,8 litri della classe di motori EA 189, mentre sulla cilindrata 1,6 litri della stessa famiglia sta lavorando ad un software ma anche a una soluzione tecnica per la sostituzione di hardware all'interno del motore». L'ad di Volkswagen Italia ha poi precisato che l'istruttoria aperta dall'Antitrust nel nostro Paese «si basa su una comunicazione di dati di emissioni non reali, in quanto le emissioni di ossido di azoto (Nox) messe sotto accusa dall'Epa negli Stati Uniti non fanno parte delle comunicazioni che le case auto devono effettuare in Italia, che invece riguardano la Co2».
Nordio ha infine annunciato che «il presidente di Audi, Rupert Stadler, proprio oggi ha inviato una lettera al presidente del Consiglio Renzi per confermare il piano di investimenti in Italia». Il Gruppo di Volkswagen nel nostro Paese ha quasi 4.000 dipendenti, oltre 14.000 con l'indotto. In ballo c'è oltre un miliardo di euro previsto nel prossimo triennio per gli stabilimenti (di proprietà Audi) di Lamborghini, Ducati e Italdesign, ma anche 700 nuovi posti di lavoro. «Il valore annuale degli acquisti in Italia del Gruppo tedesco tocca i 2,5 miliardi di euro per circa 1.500 aziende fornitrici», ha spiegato ancora Nordio.